Banville, John
Persona
Scrittore e critico letterario, è considerato un vero maestro di stile della lingua inglese e i suoi romanzi sono indicati come perfetti esempi di equilibrio tra una scrittura precisa e raffinata e un sottile umorismo nero. Ha iniziato la sua carriera con "Long Lankin" (1970), e si è poi dedicato a romanzi a sfondo scientifico, fra cui "Keplero" (1981) e "La lettera di Newton" (1982). Con "La spiegazione dei fatti" (1989) ha raggiunto il successo internazionale, confermato dai romanzi successivi: "Atena" (1995), "L'intoccabile" (1997), "Eclisse" (2000), "Il mare" (2005), nostalgico ritratto di un uomo reduce dalla lenta e dolorosa morte della moglie, con cui ha vinto il Man Brooker Prize, e "Dove è sempre notte", un sofisticato giallo d'autore, capace di rievocare l'atmosfera da detective story d'altri tempi.
Vincitore di numerosi riconoscimenti, di lui hanno detto: «Un talento quasi feroce nel leggere l'anima degli uomini» (Don DeLillo); «Un maestro, la cui prosa regala un piacere continuo e quasi fisico» (Martin Amis); «Banville è tra i romanzieri più eleganti e intelligenti di lingua inglese» (George Steiner).
A writer and literary critic, he is regarded as a true master of English language style and his novels are considered a perfect example of balance between refined and precise writing and black humour. He started his career with "Long Lankin" (1970), he then devoted himself to novels with a scientific background such as "Kepler" and "The Newton Letter: An Interlude". With "The book of evidence" he attained international success, which was confirmed by his later novels, "Athena", "The Untouchable", "Eclypse", "The Sea", a nostalgic portrait of a man recovering from the slow and painful death of his wife (which won the Man Brooker Prize), and "Nightspawn", a sophisticated author crime novel able to conjure up the detective story atmosphere of bygone times.
Winner of several awards, he is said to be: «A nearly ferocious talent in reading people's souls» (Don De Lillo), «A master whose prose gives us an ever-ending and nearly physical pleasure» (Martin Amis), «Banville is of the most elegant and intelligent English-speaking novelists» (Geroge Steiner).