07/09/2002
LA CITTÀ DELL'ARTE
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Dialogo tra Achille Bonito Oliva e Michelangelo Pistoletto sulla funzione dell'arte nelle società di massa. L'arte all'inizio del XXI sec. cerca di uscire dal ghetto dorato del laboratorio per cercare di intercettare la vita nei suoi bisogni ed emergenze.
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Italiano
Pubblico attento al dialogo tra Achille Bonito Oliva e Michelangelo Pistoletto, che hanno ripercorso insieme i vari periodi artistici evidenziando quale sia il filo rosso che li collega: la bellezza. Bellezza che fino al periodo moderno è caratterizzata da armonia e ricerca di perfezione ma che nell'epoca contemporanea viene stravolta fino ad arrivare all'astrazione. E oggi, si può ancora parlare di bellezza? In particolare: dopo la tragedia dell'11 settembre, dopo che l'imponenza delle torri gemelle, simbolo della potenza dell'uomo postmoderno è stata annullata, è cambiato il modo di vedere la bellezza nell'arte? Bellezza nell'arte, anche alle soglie del XXI secolo, ci sarà sempre. Le architetture sono forse oggi più funzionali e legate alle esigenze sociali e di mercato ma in ogni progetto c'è nella propria 'praticità' un'accurata ricerca di senso estetico. La ricerca del bello, seppur legato oggigiorno ad un valore strettamente soggettivo che non segue più canoni tradizionali, non potrà mai venir meno.