06/09/2003

Dacia Maraini con Lella Costa

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La collaborazione artistica tra Dacia Maraini e Piera Degli Esposti è iniziata vent'anni fa con "Storia di Piera", libro autobiografico che ha riscosso un grande successo di pubblico e che ha avuto una versione cinematografica diretta da Marco Ferreri. Il legame tra la scrittrice e l'attrice non si è mai spezzato in questi anni. Maraini e Degli Esposti, ancora insieme in un nuovo lavoro letterario a quattro mani, parlano al pubblico del Festival di questo loro straordinario sodalizio.



L'evento 148 ha subito variazioni rispetto a quanto riportato sul programma. Originariamente era prevista la presenza di Piera Degli Esposti, sostituita in seguito da Lella Costa.
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"Piera e gli assassini" è l'ultimo lavoro di Dacia Maraini e Piera Degli Esposti. «Piera, attrice 'salvata' dal teatro - spiega Dacia Maraini - è una donna difficile da ricostruire in termini letterari, potente nel linguaggio tanto da non lasciarti capire che direzione prenderà. È come la lava che non si può condizionare, ma che si può solo osservare. Ho cercato di riprodurre il suo umorismo involontario, surreale, che parla di morte senza entrare nel lugubre e che racconta il dramma attraverso uno sguardo surreale che lo rende comico. Piera, donna piena di paure, solo in teatro trova l'illusione dell'eternità». Lella Costa, conversando con Maraini, definisce Piera «un'attrice straordinaria, che incanta per la sua arte e per la sua leggerezza. Certo è che la battuta in teatro non è mai la stessa, perché l'alchimia del pubblico cambia di volta in volta. Quello che succede tra l'attore e il pubblico è qualcosa di irripetibile. Davvero si va verso l'eternità. Però Piera è anche qualcosa di più. Non si deve confondere il teatro con la terapia, il mestiere dell'attore è altro. Piera ha grande mestiere e soprattutto talento». E Maraini riprende «Anche il romanzo è assimilabile al teatro, alla 'fiction'. Il lettore deve percepire che l'autore dà solo indicazioni; è il lettore che mette il resto e che leggendo, diventa il protagonista. Il romanzo ha la capacità di mettere in moto l'immaginazione. Una società civile è una società in cui il suo popolo legge romanzi»

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