09/09/2004

CONCERTATO PER VOCI E VISIONI


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«Racconto la mia vita vista da me, ci sono tutti i miei amici, i miei fantasmi e la città che mi ha adottato [Milano]... di lei apprezzo ciò che chi ci abita non riesce a vedere». Commesse, individui stravaganti che passeggiano tra squallidi palazzoni grigi, casalinghe, ubriaconi, poeti di strada: l'universo milanese raccontato con sguardo trasognato da Vinicio Capossela in "Non si muore tutte le mattine" si trasforma in un concerto-reading scritto e pensato appositamente per Festivaletteratura 2004.

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Italiano
Vinicio Capossela: un uomo da piano bar, un cantante, uno scrittore, un musicista, un poeta, un uomo come tanti, un artista come nessun altro. Vinicio osserva la propria vita e quella degli altri, è capace di mettere in versi emozioni e stati d'animo in modo del tutto particolare con stile singolare, ironico e toni amari, profondi, disincantati. Tutto questo per dire che siamo di fronte ad un artista che sfugge ad un'unica definizione. Lo seguo dai suoi primi album e l'ho fatto conoscere a molti miei amici. Tanti mi chiedono: «Com'è?». Ho provato più di una volta a dare una risposta, ma ho sempre finito per dire solamente: «Devi ascoltarlo!». Questa sera ha stupito ancora un pubblico numeroso e curioso, vestendo nuovi panni: quelli dell'attore, imprimendo a questo suo ennesimo volto la sua particolarissima maniera insolita e visionaria.

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