08/09/2005
CAMMINI INIZIATICI
2005_09_08_027
«Il viaggio è un lavoro e probabilmente anche un'arte. Non autorizza la sciatteria, ma richiede il meglio del nostro acume». Scrittrice e filosofa francese, Edith De la Héronnière è collaboratrice della "Nouvelle Revue Française" e della rivista "Legendes". Le sue scritture di viaggio - dal diario tenuto in Sicilia seguendo le tracce di un amico scomparso ("Dal vulcano al caos") alle storie dei protagonisti di "La ballata dei pellegrini", in cammino verso Santiago di Compostela - si propongono come itinerari spirituali. Dialoga con lei Vera Verdiani, traduttrice.
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Francese
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Errare non è viaggiare, è solo avanzare verso l'ignoto, lo sconosciuto. È con questa distinzione che inizia l'incontro con Edith De la Héronnière che, presentata da Vera Verdiani, ci guida lungo i suoi «cammini iniziatici» attraverso la Spagna, la Sicilia, ma soprattutto verso se stessa. E così si trova lungo la strada per Santiago di Compostela, nel '77, a cercare l'esperienza autentica del pellegrino che parte per sentirsi straniero, sempre ai margini delle società che lo accolgono. Lungo il camino si rende conto di come ogni viaggio sia una guerra, sovrastata da un senso di sconfitta e che una volta compiuto lascia un incolmabile senso di vuoto. Un'accidia d'animo, che nasce dalla contrapposizione tra 'mondo pensato' e 'mondo vissuto', emerge in particolare dall'incontro-scontro con la Sicilia, terra dura e misteriosa, che non dice mai di sì. Ed ecco che la difficoltà ad entrare apre al dinamismo, al risveglio filosofico: sperare ciò che è senza speranza, trovare il tesoro introvabile.