07/09/2006

Tahar Ben Jelloun con Luciano Minerva


2006_09_07_053
«Ciascun volto è simbolo della vita. E tutta la vita merita rispetto./ È trattando gli altri con dignità che si guadagna il rispetto per sé stessi». Poeta, romanziere, saggista, Tahar Ben Jelloun è uno degli autori arabi di lingua francese più conosciuti al mondo. Negli ultimi anni è intervenuto più volte sul tema del confronto interculturale, anche con opere divulgative rivolte ai più giovani ("Il razzismo spiegato a mia figlia"). Il suo ultimo libro è "Mia madre, la mia bambina", il racconto di una madre che si perde nell'Alzheimer. Lo intervista il giornalista Luciano Minerva.



L'evento 053 ha subito variazioni rispetto a quanto riportato sul programma. Originariamente non era prevista la presenza di Andrea Flora dell'Accademia Campogalliani di Mantova.
English version not available
Italiano
Francese
L'incontro con Tahar Ben Jelloun viene concepito dal suo interlocutore Luciano Minerva come una panoramica sull'intera carriera artistica dello scrittore, a partire dagli esordi come poeta. Uno scrittore del resto non è i suoi ultimi libri. Eppure la lettura dei brani viene concepita all'inverso, a ritroso, partendo dai suoi ultimi scritti appunto con brani da "Mia madre, la mia bambina", finendo poi con la declamazione dei versi. Ed è proprio dalla spiegazione del rapporto generazionale, con l'irrinunciabile consuetudine di impartire la benedizione ai propri figli e del rispetto reverenziale che questi nutrono per i genitori che si passa all'analisi del rapporto di coppia, un rapporto a due già di per sé complesso che viene 'aggravato' laddove la provenienza culturale sia diversa.

1Luoghi collegati