09/09/2006

Federico Rampini con Alessandro Zaccuri


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«Lo shock è tornare in Italia e vedere che qui è tutto fermo». Corrispondente di "la Repubblica", Federico Rampini è stato un attento osservatore in questi ultimi anni di quello che in un suo recente libro ha chiamato "L'Impero di Cindia", ovvero dei due paesi asiatici - Cina e India - che stanno conoscendo uno sviluppo tecnologico e industriale che pare inarrestabile, con conseguenze non ben prevedibili sul sistema economico (e politico) mondiale. Dialoga con lui il giornalista Alessandro Zaccuri.

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Italiano
Superando finalmente luoghi comuni e polemiche nostrane, Federico Rampini, insieme ad Alessandro Zaccuri spiega al pubblico di Festivaletteratura il fenomeno, il progresso economico, sociale e culturale di Cina e India. Gli argomenti trattati sono i più diversi, partendo naturalmente dall'enorme produzione di ricchezza che si sta realizzando in quella parte del mondo. E che comunque rappresenta un ritorno per queste zone del mondo che sono sempre state, fino alla rivoluzione industriale, le più ricche e progredite del pianeta. Sulla Cina si è parlato della costruzione di infrastrutture tecnologicamente avanzate, dei primi spiragli di democrazia permessi dal regime, ma anche degli enormi disastri ambientali da riparare. L'India, dall'antichissima storia, rappresenta il laboratorio della democrazia e il suo modello culturale ormai è famoso grazie alle Università e ai suoi scrittori. Sullo sfondo c'è spazio anche per il Giappone, fermo ad una crisi economica che dura da quindici anni e da un legame troppo stretto con il passato (la guerra con la Cina che durò di fatto dal '30 al '45), e per gli stati satelliti di Cindia, anche loro coinvolti da questa crescita economica. L'Europa, a piccoli gruppi e mai unita, cerca di salire su questo treno in corsa per poter sfruttare questo nuovo mercato, a cui i paesi in via di sviluppo guardano come ad un miracolo anche alla loro portata.

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