09/09/2006
SERATA PULITZER . Le grandi inchieste del giornalismo americano
2006_09_09_191
In scena un giornalista d'inchiesta, uno scrittore e un attore e il loro racconto teatrale delle vicende che hanno cambiato il mondo. Andrea Purgatori racconta gli scandali americani (dal Watergate al Vietnam, da Scientology ai preti pedofili) raccontati dai premi Pulitzer (da "Sette Pezzi d'America"). Carlo Lucarelli racconta gli Omicidi americani storici avvenuti negli USA da Kennedy a Columbine, i fatti di sangue che hanno inchiodato i lettori alle cronache del '900. Dario Cassini racconta le storie di "New York, ore 8.45", i più toccanti reportage sull'attentato delle Torri Gemelle che ha cambiato la storia e la vita di tutto l'Occidente.
L'evento 191 ha subito variazioni rispetto a quanto riportato sul programma. Originariamente il suo svolgimento era previsto presso Campo Canoa.
L'evento 191 ha subito variazioni rispetto a quanto riportato sul programma. Originariamente il suo svolgimento era previsto presso Campo Canoa.
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Dopo cinque minuti dall'orario indicato dal programma, la folla che gremisce il palazzo di San Sebastiano inizia a battere le mani e prontamente la giovane maglietta blu si appresta a presentare Andrea Purgatori, Carlo Lucarelli e Dario Cassini. Gli Stati Uniti sono indiscutibilmente la patria del giornalismo di inchiesta e i protagonisti dell'evento si alternano a presentare tre servizi giornalistici che hanno vinto il più prestigioso premio per il giornalismo. Purgatori racconta la storia del Watergate scoperto per caso da una guardia del palazzo omonimo e sapientemente sviluppato da Woodward e Bernstein con un'inchiesta durata due anni fino al giorno delle dimissioni di Nixon, giorno nel quale i due giornalisti non scrissero nemmeno una riga sul "Washington Post". Gli articoli di quegli anni dal 1972 al 1974 rimangono il miglior modo per farsi un'idea di come sia il vero giornalismo d'inchiesta. La palla passa a Lucarelli, che introduce l'assassinio che più esemplifica la teoria del complotto: l'omicidio Kennedy. Leggendo brani dell'articolo di Smith, che assistette alla scena da una macchina del corteo di Dallas, lo scrittore emiliano sottolinea come la grandezza del racconto sia nella rigorosa sequenza cronologica di tutti i fatti dell'attentato e del giuramento di Johnson che il giornalista aveva vissuto in diretta poiché aveva seguito le macchine del corteo mentre tutti i suoi colleghi si precipitavano all'ospedale. La dietrologia su quell'avvenimento nasce dall'amore della gente sul personaggio coinvolto e dal desiderio di continuare a provare l'emozione di partecipare ad un avvenimento che ha cambiato il mondo. «Adesso starebbe a me, tra Pelè e Maradona mi hanno messo stasera», Cassini raccoglie il testimone con una battuta, ma rapidamente si immerge nella lettura del pezzo pubblicato il 12 Settembre che valse il premio tema della serata. Il racconto viene recitato dal comico romano con variazioni nella tonalità della voce e tale trasporto che la platea si ammutolisce di nuovo appena dopo l'excursus in una battuta su Bush, trasmettendo la drammaticità e l'angoscia del racconto di quella triste giornata. Il microfono passa alla platea e nel silenzio che accompagna la risposta a una domanda del pubblico, in cui Lucarelli manifesta la sua soddisfazione nell'aver originato il terrore al sonno della spettatrice che ha assistito alle sue trasmissioni di "Blu notte", qualcuno si avvicina eccessivamente ad una statua e scatta l'allarme!