Evento ripetuto
Mani che si muovono sicure e spedite nell'aria, che assumono forme e sembianze, che sembrano dipingere figure invisibili e occupare spazi, visi cangianti, segnati da mille espressioni... Benvenuti nella lingua dei segni. Giordana Grossi e Virginia Volterra ci introdurranno nello straordinario linguaggio dei sordi e nella sua grammatica, mostrandoci - con l'aiuto di un traduttore simultaneo e di altri effetti speciali - quanto sia simile e diverso rispetto alla lingua fatta di parole, ma di certo non meno espressivo.
L'evento 006 ha subito variazioni rispetto a quanto riportato sul programma. Originariamente era prevista la presenza di Tommaso Russo, sostituito successivamente da Virginia Volterra.
Da lingua per pochi, ghetto comunicativo in cui rinchiudere pregiudizi e paure, a lingua per tanti (se non tutti), fatta di movenze ed espressioni prese in prestito dal teatro: è la LIS. La lingua dei segni si apre ad un pubblico eterogeneo fatta di udenti e non al Palazzo della Ragione, in uno dei primi incontri di questo undicesimo Festivaletteratura 2007. Giordana Grossi, docente di psicologia alla State University di New York, con Rosaria e Giuseppe Giuranna, poeti sordomuti, mettono a confronto due modi di comunicare, 'canonico' e gestuale, mostrando rimandi, affinità, similitudini, regole, espressività. Gli autori ci conducono così in un interessante percorso di conoscenza e approfondimento della LIS sia da un punto di vista storico che tecnico. Per quanto riguarda il primo, scopriamo infatti che la lingua dei gesti, prima che fosse creato un vero e proprio metodo educativo per sordomuti da parte dell'abate L'Epée o che addirittura fossero costruite le scuole bilingue oggi presenti in Italia, è stata osteggiata per secoli. Da un punto di vista tecnico, invece, ci viene svelato il complesso fascino della LIS, sempre in bilico tra la possibilità di far comunicare e il rischio di isolare la comunità dei non udenti.