07/09/2007
UN PASTICCIERE IN SICILIA
2007_09_07_081
«Siamo a caccia di emozioni e l'emozione che io voglio trasmettere è l'unicità di questo territorio barocco, e la cucina è il mio linguaggio». Corrado Assenza è un pasticciere e gestisce il Caffè Sicilia a Noto. Grande sperimentatore, visionario negli accostamenti di sapori, ha saputo valorizzare i sapori originari del proprio territorio, al punto da convincere i contadini a riprendere coltivazioni da tempo abbandonate, come quella del pistacchio di Bronte o della mandorla romana di Noto. Lo incontra l'attore e scrittore Giuseppe Cederna.
English version not available
Italiano
Cosa potrebbero avere in comune uno scrittore con la passione dei viaggi ed un pasticciere siciliano? Molto più di quanto ciascuno di noi possa immaginare! E lo hanno dimostrato a tutti gli spettatori di Festivaletteratura che, nel primo pomeriggio di oggi, hanno seguito l'evento nel cortile, abbastanza soleggiato, dell'Archivio di Stato. Profumi e sapori antichi, tipici della terra di Sicilia, narrati con dovizia di particolari da Corrado Assenza, esperto di gusti e divulgatore dell'arte culinaria della sua terra si incontravano in un magico 'mix' con i racconti tratti dal viaggio in India di Giuseppe Cederna e raccontati dallo stesso nel suo lavoro "Il grande viaggio". Entrando, gli spettatori trovavano i due protagonisti già pronti per cominciare. Estasiati dai racconti e con l'acquolina in bocca per le descrizioni particolareggiate di piatti e ricette, tutti, o quasi, non hanno evitato di pronunciare almeno una volta un sonoro: «ummmmmm!!». Attraverso il racconto di una colazione 'del futuro' servita ad un gruppo di americani in vacanza premio in Piemonte e di un pranzo a Barcellona vien proprio da dire: «la Sicilia è servita». Ad ogni persona presente è stato recapitato , forse anche coscientemente, un invito per un viaggio nel gusto alla scoperta dell'essenza della semplicità degli odori e della leggiadria e freschezza dei prodotti che solo la Terra del Sole è in grado di regalarci. Un tiepido sole settembrino illuminava e riscaldava il soleggiato cortile dell'Archivio di Stato. All'ombra del tendone uno scrittore e un pasticciere, insolita accoppiata, si confrontano e incontrano scoprendo di avere in comune non poche cose: prima fra tutte la creatività. Esordiscono presentando al pubblico il loro segnalibro: la busta grezza di un pacchetto di zucchero con appuntate le ricette del Caffè Italia, il bar di Corrado Assenza a Noto. I due non nascondono la complicità nata durante la colazione, stamattina, in una pasticceria mantovana e raccontano l'accaduto improvvisando un vero e proprio dialogo teatrale nel quale ognuno recita la parte di se stesso. Ordinando un misto di paste, Assenza dice alla giovane cameriera: «ci porti quello che lei gradisce!»: un tortino di riso viene sezionato dall'esperto che ne apprezza la burrosa e sottile pasta frolla. E tra libri e qualche morso di sbrisolona, si conoscono e si confrontano. Si continua nel pomeriggio, coinvolgendo ogni presente in questo viaggio nel gusto. Cederna incanta tutti quando mostra quella che, apparentemente, sembra una provetta venuta fuori da chissà quale laboratorio di chimica ma che, nella più dolce delle realtà possibili, contiene del miele che profuma di Sicilia, aromatizzato al finocchietto e allo zafferano. E qui comincia l'itinerario... si parte alla scoperta di odori e sapori, da difendere e preservare dall'accanimento dell'industria alimentare, che selvaggiamente utilizza coloranti e conservati ma non può compensare il profumo del basilico fresco o il sapore deciso del pomodoro pachino, coltivato quasi in riva al mare, la corposità della mandola di Noto: insostituibili! Racconti di viaggi per consegnare alla memoria colori, profumi e sapori e che hanno la voce narrante di Cederna e la spiegazione, sin nei minimi dettagli, di Assenza.Il gelato al basilico accompagna un risotto alle mandorle nello stravagante primo piatto servito per una colazione a degli americani in vacanza premio in Piemonte: l'accurata descrizione di quanto è accaduto durante quella mattinata genera nei presenti delle sensazioni difficili da trascrivere in parole. E ad un ceto punto mi è sembrato di sentire profumo di zagara di agrumi, di vedere l'Etna con la sua coda di lava, le affollate pescherie; ad un tratto ogni cosa mi faceva pensare alla perla del Mediterraneo con tutto il suo bagaglio di storia, cultura, tradizioni popolari e culinarie. Come se le note lontane di tamburelli e fisarmoniche mi invadessero l'anima. Forse non sarò obiettiva, ma proprio non riesco a tenere nascosta la 'sicilianità' che ho dentro. Posso assicurare a quanti leggeranno che la mia terra attende a braccia aperte quanti vorrebero fare un viaggio alla sua scoperta...