08/09/2007

DISEGNARE UNA COLLANA DI NARRATIVA


2007_09_08_143
Una collana di narrativa non ha bisogno soltanto di qualcuno che scelga i romanzi adatti, ma anche di un progetto grafico - copertina, formato, tipo di carattere - che la sostenga e che la renda immediatamente riconoscibile al pubblico per la sua specifica identità. Ma che cosa ne pensano, gli autori, della veste grafica dei loro libri? Giacomo Callo, art director della sezione libri di Mondadori e curatore del nuovo design di tutte le collane storiche della casa editrice milanese, ne parla con Alessandro Zaccuri, autore di "Il signor figlio".

English version not available
Italiano
Se il testo non resta imprigionato solo nella mente degli scrittori (o si perde nell'aria con la voce di un narratore) è perché esiste in primo luogo come oggetto fisico. La copertina non è innocente. La copertina parla, invita, seduce, ci rassicura, a volte ci respinge. La copertina comunica, può dirci qualcosa su ciò che ci aspetta aprendola, può tentare di farlo o farcelo credere, quando sta facendo tutto il contrario. Giacomo Callo, art director Mondadori, è il responsabile di ciò che vediamo nelle librerie di tutta Italia. Non di tutto, certo, ma di molto. E dialogando con Alessandro Zaccuri, autore de "Il signor figlio", ha ricordato ai lettori quanto peso abbiano le scelte puramente visive di una casa editrice nella vita di un libro. Una copertina azzeccata fa vendere più copie? Non si può dire con certezza, nel senso che non ci sono numeri che ce lo confermano, ma tutti i lettori lo sanno. Lo sanno bene anche gli editori, che lottano titolo dopo titolo per conquistare l'attenzione dei lettori, su un campo di battaglia sempre più affollato. E parlando di collane, lo fanno cercando di garantirsi una solida riconoscibilità, assicurata prima di tutto dall'aspetto esteriore del libro. Chi faticherebbe a riconoscere una collana Adelphi, Sellerio o EInaudi? Il pubblico identifica attraverso le collane storiche la Casa Editrice tout court. Quando Callo arrivò in Mondadori nel 1993, la Casa sfornava le novità in collane poco omogenee graficamente. La collana di punta Scrittori italiani e stranieri (SIS), è stata ridisegnata da Callo più di dieci anni fa. E mantiene tuttora la sua freschezza, la sua bellezza, rassicurando gli acquirenti e apparendo immediatamente riconoscibile al pubblico. Ma come si disegna una nuova collana, una nuova copertina? Non esistono ricette: di certo, secondo Callo, bisogna essere intellettuali. Nel senso più positivo del termine, bisogna essere interessati alla cultura, a quello che si muove intorno a noi, sempre guardando quello che fanno gli 'avversari', ha spiegato l'art director, perché in fondo i libri vanno venduti. Ed è consigliabile non leggere integralmente i libri da 'vestire', perché è il modo per mettersi davvero nei panni del lettore, che, si suppone, acquista un libro senza conoscerne il contenuto, valutando, insieme agli apparati testuali di accompagnamento (quarte, risvolti, manchette), l'aspetto visivo del volume. Quanto ci vuole per sfornarle? Giorni, settimane, mesi, ogni progetto ha la sua storia. E quale professionalità è necessaria per poter costruire un valido progetto grafico? Il terreno più fertile è quello degli artisti, degli architetti, di chi si è cimentato in prima persona con la produzione di quel repertorio di immagini che fanno scaturire dal loro rapporto l'efficacia di una copertina. Perché per competere sulla carta con il predominio delle immagini in movimento, veicolate da media, è necessario puntare sulla qualità. Quella qualità che permette al libro di far bella mostra di sé anche da chiuso, umiliando, pur imprigionato nella sua gabbia bidimensionale, i freddi supporti elettronici che, una volta spenti, restano muti.

1Luoghi collegati