05/09/2008

GARIBALDI. POEMA AUTOBIOGRAFICO


2008_09_05_107
Il generale Garibaldi, ferito all'Aspromonte, ebbe una lunga convalescenza, come si sa. Quello che si sa molto meno è che usò la sua immobilità per scrivere un poema autobiografico, in endecasillabi sciolti. Integrando i versi del poema con brani dell'autobiografia in prosa, seguiamo lo svolgersi delle vicende eroiche e soprattutto lo stile dell'uomo, nella sua scrittura oggettiva e soggettiva, in un turbinoso viaggio, intonato alla musica di una banda.
 Musiche tratte dal repertorio bandistico scelte dal maestro Fabio Battistelli, produzione Giano Produzioni.

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Italiano
Il personaggio di Garibaldi bene o male lo conosciamo tutti, quello che forse tutti non sanno è ciò che successe dietro alle quinte dei sentimenti di Garibaldi. Proprio di questo si è parlato all'evento 107 con David Riondino, Paolo Bessegato e la partecipazione della Banda Città di Mantova. Grazie all'incantevole colonna sonora, i due attori hanno fatto provare al pubblico del Teatro Bibiena ciò che Garibaldi provava. Oltre che soldato, era anche uomo e poeta, un poeta per passione che durante il periodo di convalescenza ultimò il suo poema epico in endecasillabi sciolti. Il testo non venne pubblicato poiché non corretto (oggi diremmo che non c'è stato un sufficiente processo di editing). Tra i tanti canti, compaiono anche un carme alla morte ed un elogio allo stallone della Pampa. Oltre che delle armi, il poema narra anche degli amori e soprattutto dell'incontro con Anita, la donna della quale si innamorò perdutamente in Brasile.

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