06/09/2008

I FRONTALIERI DELLA GUERRA 


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La generazione nata tra il 1946 e il 1950 è davvero stata baciata da molte contingenze fortunate? Quale influenza ha avuto sulle generazioni successive? E come può ancora fare sentire la propria voce? Marco Santagata ("Voglio una vita come la mia") e Clara Sereni ("Il lupo mercante"), nati entrambi nell'immediato dopoguerra, e capaci di raccontare con disincanto e passione l'Italia e le sue contraddizioni, ne discutono coordinati da Simonetta Bitasi, rappresentante di una generazione meno «fortunata». 

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Italiano
Alle 14:30 nel cortile della biblioteca "Baratta", sotto un solleone che avrebbe scoraggiato persino Lawrence d'Arabia (ma non il ben più avventuroso pubblico del Festivaletteratura di Mantova), Simonetta Bitasi, nostrana giornalista e conduttrice radiofonica, coordina il dibattito tra Marco Santagata e Clara Sereni, in un evento intitolato "I Frontalieri della Guerra". Questi due grandi intellettuali italiani, nati entrambi nell'immediato dopoguerra, parlano della loro generazione confrontando esperienze, passate ed attuali, cercando di tirare le somme di sessant'anni di vita e di storia del nostro amato stivale. Santagata tiene un tono scanzonato, dimenticando volontariamente i suoi prestigiosi riconoscimenti e cariche accademiche, e che condivide i natali con Vasco Rossi, il quale ebbe persino il compito di presentare un suo libro. Con Carla Sereni ("Il Lupo Mercante") mantiene un dialogo sempre pacato e cordiale. Ne emergono due visioni abbastanza diverse: mentre quella di Santagata nasce da un punto di vista più intimista, la Sereni vive e racconta quegli anni con occhio politico, non dimenticando la questione femminile. Il pubblico, che sembra appartenere in maggioranza alla loro stessa generazione, si schiera silenziosamente, segue quindi l'evento non da spettatore, ma da protagonista.

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