09/09/2009

INTORNO A NEERA


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Figlia di un architetto e orfana di madre, la scrittrice milanese Neera, pseudonimo di Anna Zuccari, sviluppò una precoce vocazione per le lettere, esordendo come autrice di novelle sulle più importanti riviste dell'epoca. I suoi scritti - come avviene nel romanzo "Teresa" - descrissero in modo esemplare la condizione di subalternità della donna nell'Italia tra Otto e Novecento, attirando l'attenzione di molti intellettuali del tempo, tra cui Benedetto Croce e Antonio Fogazzaro. Riscoprire l'attualità dell'opera di Neera sarà l'obiettivo dell'incontro tra Antonia Arslan, Carlo Caporossi e Gian Luca Baio.

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Italiano
Il piccolo e monumentale Teatro Bibiena accoglie l'evento "Intorno a Neera". Il calore degli spettatori, in prevalenza donne, e le luci basse fanno da atmosfera a quello che si dimostrerà un vero e proprio spettacolo-documentario. I due narratori, Antonia Arslan e Gian Luca Baio, ripropongono il tema della condizione femminile nell'Ottocento, magistralmente descritto da Anna Zuccari, alias Neera, nei suoi romanzi. La professoressa Arslan, dopo aver ringraziato l'associazione A.I.D.D.A. (che si occupa della ristampa delle opere letterarie), lascia la parola all'interpretazione teatrale di pagine del romanzo "Teresa", scritto nel 1886. La scena si completa con l'accompagnamento di canzoni della tradizione musicale lombarda e con la proiezione sullo schermo di immagini della campagna lombarda talvolta colorate, talvolta in bianco e nero. Lo spettacolo-documentario si compone dunque di teatralità e narrazione storica dell'autrice, che vive il periodo della nascita della scrittura 'quotidiana', formatasi negli anni dell'unità d'Italia. Teresa, la protagonista del romanzo, è una giovinetta di quindici anni che scopre le emozioni dell'amore: si sente e si vede viva, prima attraverso uno specchio e poi negli occhi dell'innamorato Egidio Orlandi. Purtroppo, la vita nel mondo reale la vuole cieca e necessariamente estranea a quelle dinamiche amorose tipiche dei suoi coetanei, e, alla fine, sarà proprio il padre ad allontanarla dal suo sogno. Nel secondo intervento, Gian Luca Baio spiega il significato di alcuni elementi del romanzo: il treno (che all'inizio costituisce un blocco per la protagonista, mentre dopo le offre una via di fuga), e la negatività del personaggio maschile del padre, che ribadisce la condizione subalterna della donna. Infine una terza lettura, pienamente sentita, di Nicoletta Maragno chiude la scena e il romanzo, lasciando spazio all'applauso. Anna Zuccari, in arte Neera, fu una delle più grandi scrittrici di fine '800: non l'unica (come dimenticare Matilde Serao e Carolina Invernizzi, donne che non ebbero nulla da invidiare ai grandi letterati uomini del tempo), ma di sicuro una delle poche il cui archivio si sia interamente salvato, grazie all'attenzione e all'affetto dei figli. Di estrazione borghese, sposò il fondatore de "Il Corriere della Sera" e fu, oltre che collega, grande amica dei maggiori nomi della letteratura italiana, soprattutto della corrente dei Veristi, come Verga, Capuana e De Roberto, dai quali fu grandemente stimata e con cui condivise il movimento letterario. Di recente è stata ristampata integralmente l'opera prima di Neera, "Teresa", primo capitolo di una trilogia che dipinge con incredibile lucidità la figura della donna in rapporto alla cultura tardo-ottocentesca e uscita per la prima volta nel 1886. Il progetto di questa riedizione è stato curato in particolare dagli ospiti oggi presenti all'evento, Antonia Arslan e Gian Luca Baio, che sono intervenuti con trasporto, da appassionati lettori e studiosi dell'autrice, del suo romanzo e dei suoi personaggi. Il ritratto che Neera ci trasmette è quello di una donna che si scopre giovane e bella tutt'a un tratto, con l'innocenza dei suoi sedici anni; eppure la sua mente è ancora cieca, causa forse l'educazione del tempo, che voleva le donne all'oscuro della vita, assoggettate alla figura di un padre-padrone, come nel caso della protagonista, destinate all'obbedienza, al soffocamento e all'umiliazione totale di se stesse e ritenute incapaci di decidere e prendere in mano la propria vita. Con energia vibrante, l'attrice Nicoletta Maragno ha fatto rivivere il personaggio di Teresa - e in un certo senso anche quello di Neera - tenendo il pubblico del Teatro Bibiena avvinto alla narrazione con un'alternanza di recitazione e canto popolare, facendo riscoprire l'attualità del romanzo e la perfetta introspezione psicologica dei personaggi, molto più rilevanti della trama stessa. Neera, un'autrice che non ha nulla da invidiare alle grandi scrittrici inglesi del secolo.

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