11/09/2009

Fay Weldon con Caterina Soffici


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Voce di spicco della BBC e ideatrice di numerosi spettacoli televisivi e radiofonici, tra cui l'importante adattamento per la tv del capolavoro di Jane Austen, "Orgoglio e Pregiudizio", Fay Weldon esordisce nella narrativa nel 1967 con "Fat Woman Joke". Nel 1983, il romanzo "Life and Loves of a She Devil" - da cui è tratta l'omonima commedia interpretata da Roseanne Barr e Meryl Streep - consacra definitivamente la scrittrice al grande pubblico. Il suo ultimo lavoro pubblicato in Italia, "La trappola", è l'ennesima conferma del sarcasmo con cui la Weldon racconta le piccole follie quotidiane della vita di coppia e l'emancipazione della donna nel mondo contemporaneo. Incontra l'autrice inglese la giornalista Caterina Soffici. 

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Nell'accogliente Chiesa di San Maurizio viene presentata da Caterina Soffici, giornalista del quotidiano "Il Giornale", Fay Weldon, autrice di numerosi spettacoli televisivi e radiofonici e scrittrice di successo. Dopo una piccola introduzione, la voce di spicco della BBC si racconta e ci descrive, con la sua solita pungente ironia, quanto sia molto meno complicato, al giorno d'oggi, instaurare un rapporto di coppia basato sulla comprensione e il rispetto reciproco, dopo aver conquistato, da parte del sesso femminile, una certa autonomia e indipendenza; tutto questo, ovviamente, purché ci sia quell'equilibrio, diventato ormai una sorta di pensiero 'sacro', 'un'isola felice' difficile da raggiungere senza sforzi e sacrifici. Curiosamente, in Inghilterra, Fey Weldon divenne popolarissima dopo aver inventato, come pubblicitaria, lo slogan «Go to work on an egg» (ovvero «Va a lavorare su un uovo») che assolutamente non significava nulla. La sua produzione letteraria invece, significò tantissimo: scrisse moltissimi libri e soprattutto fece della battaglia per i diritti delle donne il tema centrale di tutta la sua vita. Questo impegno evidentemente ha avuto eco anche in Italia, se è vero che poco prima dell'inizio dell'incontro, alla scrittrice inglese è stato consegnata una tesi scritta proprio su di lei da una giovane laureata italiana. La grande sensibilità e intelligenza di Fey Weldon l'hanno portata nel tempo a maturare e a modificare gli obiettivi delle lotte femministe degli anni '70, attirandosi molte volte le ire delle femministe stesse, senza comunque mai disconoscerle. La lotta di quegli anni, infatti, ha fatto sì che le donne si liberassero dai vincoli e dai pregiudizi che avevano tolto loro, in pratica, la libertà di scegliere autonomamente del proprio destino. Questo era il vero scopo della lotta: poter permettere alla donna di scegliere, avere la libertà di decidere. Certamente ci sono difficoltà e molti obiettivi ancora da superare e raggiungere. Tuttavia, la donna ora non deve dimenticare che la libertà di scelta non significa solo poter lavorare o non avere figli. Esistono anche donne che non vorrebbero lavorare, vorrebbero avere figli o costruirsi una famiglia. Non per niente l'autrice stessa è madre di ben quattro figli maschi. Inoltre si può arrivare ad un momento della vita in cui ci si può rendere conto che l'entusiasmo giovanile o la carriera non sono tutto. Sicuramente questo non è arrendersi al vecchio ruolo della donna. In più, anche gli uomini sono cambiati. Non sono più tremendi 'squali' come negli anni '80. Adesso, proprio perché si è liberi, è possibile vivere bene insieme, in coppia. L'equilibrio è quindi la risposta: la libertà deve essere usata per riuscire a trovare la propria via. Non è sicuramente facile questo compito e le decisioni da prendere, soprattutto per le donne, sono davvero pesanti e impegnative, basti pensare al ricorso alla pillola o all'aborto, che non sono scelte così facili come sembra agli uomini. Ma l'importante è che le donne adesso possano finalmente prendere la propria vita fra le mani.

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