11/09/2009
IRÈNE NÉMIROVSKY, MIA MADRE
2009_09_11_080
Quando Irène Némirovsky fu prelevata da casa per essere deportata ad Auschwitz, lasciò una valigia di cuoio con i suoi quaderni nelle mani della figlia tredicenne. Solo sessant'anni più tardi Denise si convinse a leggere quei quaderni e a trascriverne il contenuto. Ha avuto inizio in questo modo il meticoloso lavoro di edizione che ha portato alla pubblicazione di "Suite francese", potente affresco dell'occupazione nazista in Francia scritto nel corso degli eventi e capolavoro incompiuto della scrittrice franco-ucraina. Nella sua autobiografia "Survivre et vivre", Denise Epstein ripercorre questa emozionante vicenda e insieme raccoglie i ricordi della madre. La incontra la giornalista Marina Gersony.
L'evento 080 ha subito variazioni rispetto a quanto riportato sul programma. Originariamente il suo svolgimento era previsto presso il Teatro Ariston.
Francese