13/09/2009 - Mediterraneo in giallo
Alicia Giménez - Bartlett con Paolo Zaccagnini
2009_09_13_188
«Oggi la letteratura deve avere un'aderenza ai fatti o, se non altro, all'epoca in cui si vive. Il genere giallo all'europea dei giorni nostri è quello che più offre quest'aderenza».
Alicia Giménez-Bartlett è una delle più seguite e amate gialliste mediterranee. I suoi romanzi si distinguono per un meticoloso lavoro di preparazione, che contribuisce a rendere particolarmente attuali i casi affrontati e risolti dall'ispettrice Petra Delicado, e per la vivace ironia che sostiene la narrazione.
Incontra l'autrice di "Il silenzio dei chiostri" il giornalista Paolo Zaccagnini.
Alicia Giménez-Bartlett è una delle più seguite e amate gialliste mediterranee. I suoi romanzi si distinguono per un meticoloso lavoro di preparazione, che contribuisce a rendere particolarmente attuali i casi affrontati e risolti dall'ispettrice Petra Delicado, e per la vivace ironia che sostiene la narrazione.
Incontra l'autrice di "Il silenzio dei chiostri" il giornalista Paolo Zaccagnini.
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«Ha preso il caffè?» «Non lo dirò mai» risponde Alicia Giménez - Bartlett alla domanda birichina di un lettore. L'episodio è avvenuto durante la conferenza della scrittrice spagnola, in seguito alla domanda di un lettore sull'ambientazione del suo prossimo romanzo. «In Italia» dice con un certo orgoglio. Il lettore ribatte, chiedendo se non esistano pericoli per Petra, l'investigatrice protagonista dei suoi romanzi, che potrebbe innamorarsi di un italiano, considerato che a Petra piace la famiglia allargata e colleziona mariti e figli. «Il rischio non è escluso. Gli italiani esercitano un certo fascino sulle donne spagnole» risponde la scrittrice, che coglie l'occasione per raccontare di quando con i suoi studenti visitò Venezia. Alle lamentele di uno studente sul disturbo che causavano «las chicas italianas» decise di parlarne con il professore che accompagnava le studentesse, il quale rispose: «Sono giovani, che bisogna fare? a proposito, ci prendiamo un caffè?». L'incontro si conclude con un fitto ed interessante dibattito sul lavoro dello «scrittore», che costruisce un personaggio originale e reale raccogliendo caratteristiche personali tra la gente che incontra ed osserva. Paolo Zaccagnini da arbitro efficiente si è visto poco, ma le sue domande sono state interessanti e condite del necessario umorismo.