13/09/2009 - Mediterraneo in giallo


SU JEAN-CLAUDE IZZO


2009_09_13_204
La pubblicazione di "Casino totale", nel 1995, sancì definitivamente la fama di Jean-Claude Izzo e costituì il primo tassello della "trilogia marsigliese". Negli anni seguenti, lo scrittore francese continuò a bazzicare per le strade di Marsiglia, raccontando il ventre dolente della città con lo sguardo romantico del proprio alter ego letterario, il poliziotto Fabio Montale, e offrendo ai lettori di tutto il mondo una pietra miliare del genere Noir. Gianmaria Testa, insieme a Giovanna Zucconi, renderà omaggio con parole e musiche a un grande narratore dei nostri tempi, scomparso prematuramente nel 2000.

English version not available
Italiano
A ricordare Jean-Claude Izzo è un connubio di parole e musica, cantate e narrate sul palco dal cantautore Gianmaria Testa e dalla scrittrice Giovanna Zucconi. Un binomio, il loro, che scavalca la teatralità per dimostrarsi un appassionato, sanguigno tributo capace di far vibrare le corde dell'anima. Izzo è stato un uomo di lettere, di poesia e di teatro prima che di letteratura (ha scritto libri soltanto negli ultimi cinque anni di vita, dal 1995 al 2000), campi questi in cui ha condotto un'esistenza ordinata. E tanto più era retta quella via tanto meno lo è stata la sua vita privata sempre in tempesta come ricordano i due amici sul palco. Il mare è fulcro di tutto ciò che ha scritto: è la sua medicina, è l'immagine di Marsiglia (la città amata e protagonista della trilogia) quando vi si reca per riflettere sulla natura degli uomini, sul senso di appartenere ad una nazione, sul significato che ha riuscire a perimetrarsi o essere vagabondi fisicamente ed emotivamente. Izzo era un uomo spontaneo e sincero, sempre in bilico e perciò capace di affermare: «Il futuro è disperato. Ma non son io ad essere disperato, è il mondo», quel mondo oltre il molo di Marsiglia. La sua scrittura è impregnata d'acqua salata, di musica e di respiri ansimanti; è una scrittura «dal ritmo sincopato» secondo Zucconi, in cui si trova tanto malessere e tanta violenza che fa trasparire come Izzo fosse veramente. Testa riproduce con voce e chitarra il movimento del mare che è proprio di Izzo; il suo live acustico completa con estrema trasparenza le letture tratte dagli scritti dell'amico scomparso. Aggiunge ai pezzi propri quelli di Léo Ferré e Fabrizio De André ed una citazione da "Plage du Prophète", inedito testo dello scrittore francese: «Un'onda è venuta a baciare i loro piedi/ ed era come la benedizione di un profeta/ di quel profeta anonimo che seguono quelli/ che credono nella verità della bellezza». Citazioni: «Il futuro è disperato. Ma non son io ad essere disperato, è il mondo» Jean-Claude Izzo «La voce è come il naso: ce l'hai come ce l'hai» Gianmaria Testa

1Luoghi collegati

1Enti correlati