12/09/2010 - Blurandevù
BLURANDEVÙ . Autori al microfono blu dei volontari di Festivaletteratura
2010_09_12_BLU1430
Che a interessarlo siano le storie dei ragazzi feriti dalla vita non è difficile da capire. Fabio Geda ha pubblicato tre romanzi: "Per il resto del viaggio ho sparato agli indiani", "L'esatta sequenza dei gesti" e l'ultimo "Nel mare ci sono i coccodrilli". Tutte storie di ragazzi che intorno a loro hanno poco (e quel poco non li aiuta) e che decidono di prendere la propria vita in mano, prima del tempo. Geda scrive anche su "La Stampa" e su "Linus" e i fumetti sono una delle sue passioni. C'è molta carne al fuoco per i ragazzi di blurandevù.
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Domenica 12 alle 14.30, in Piazza Virgiliana, si è tenuto l'ultimo dei quattro eventi Blurandevù, il progetto grazie al quale Festivaletteratura permette ad un gruppo di giovani e giovanissimi di farsi presentatori.
Ospite della giornata è stato lo scrittore torinese Fabio Geda, incalzato con freschezza e preparazione dai ragazzi. L'incontro è stato un modo per approfondire la conoscenza con l'autore: non solo la sua scrittura e i suoi libri, ma anche la sua umanità e le sue peculiarità personali. Quindi, spazio alla sua attività di educatore, che l'ha occupato parecchi anni dopo la laurea in Scienze della Comunicazione: grazie a questa attività Geda ha potuto confrontarsi con i disagi quotidiani di bambini e persone.
Lo scrittore ha poi aggiunto che ognuno di noi deve occuparsi degli altri, in ogni situazione, senza pensare di poter delegare sempre tutto ai politici o alle istituzioni. Ma c'è stato spazio anche per esempi positivi, come la scuola del quartiere di San Salvario a Torino, in cui il 60% di iscritti è straniero, e che proprio per questo viene scelta da famiglie italiane. Parlando di formazione, ha ricordato la beneficenza dell'Osvaldo Soriano Football Club, la nazionale scrittori, in cui milita, e le opportunità educative che lo sport offre.
Per concludere, l'attenzione si è focalizzata su "Nel mare ci sono i coccodrilli", l'ultimo suo libro, e sulla drammatica vicenda umana che descrive, ovvero quella di un bambino che scappa dall'Afghanistan e da solo raggiunge l'Italia. Una vicenda esemplare, carica di speranza e di coraggio, che ha fatto nascere una profonda amicizia tra Geda ed il giovane protagonista Enaiatollah Akbari.
Ospite della giornata è stato lo scrittore torinese Fabio Geda, incalzato con freschezza e preparazione dai ragazzi. L'incontro è stato un modo per approfondire la conoscenza con l'autore: non solo la sua scrittura e i suoi libri, ma anche la sua umanità e le sue peculiarità personali. Quindi, spazio alla sua attività di educatore, che l'ha occupato parecchi anni dopo la laurea in Scienze della Comunicazione: grazie a questa attività Geda ha potuto confrontarsi con i disagi quotidiani di bambini e persone.
Lo scrittore ha poi aggiunto che ognuno di noi deve occuparsi degli altri, in ogni situazione, senza pensare di poter delegare sempre tutto ai politici o alle istituzioni. Ma c'è stato spazio anche per esempi positivi, come la scuola del quartiere di San Salvario a Torino, in cui il 60% di iscritti è straniero, e che proprio per questo viene scelta da famiglie italiane. Parlando di formazione, ha ricordato la beneficenza dell'Osvaldo Soriano Football Club, la nazionale scrittori, in cui milita, e le opportunità educative che lo sport offre.
Per concludere, l'attenzione si è focalizzata su "Nel mare ci sono i coccodrilli", l'ultimo suo libro, e sulla drammatica vicenda umana che descrive, ovvero quella di un bambino che scappa dall'Afghanistan e da solo raggiunge l'Italia. Una vicenda esemplare, carica di speranza e di coraggio, che ha fatto nascere una profonda amicizia tra Geda ed il giovane protagonista Enaiatollah Akbari.