07/09/2011 - Supplemento al Vocabolario europeo

SCIARÀ. Parole dialettali intraducibili

Evento ripetuto

Ci sono tante parole nei vari dialetti e nelle parlate locali che non hanno una traduzione precisa in italiano, parole che sono già un 'mondo', che veicolano visioni e valori, immagini: parole-baule. Abbiamo pensato di raccogliere queste parole con il vostro aiuto per creare una sorta di dizionario delle diversità italiane: un gioco linguistico per dar forma alla nostra identità plurale. Il gioco è già iniziato su internet nei mesi estivi: durante il Festival sciarà avrà in piazza Erbe una postazione dove ciascuno potrà portare il proprio contributo lessicale: su un grande pannello parole e definizioni saranno appese e messe all'attenzione di tutti. Le regole del gioco sono semplici: ogni parola va accompagnata da una definizione di non più di 500 battute spazi inclusi e l'indicazione della località da cui proviene. Sciarà è un progetto che nasce da una collaborazione tra Festivaletteratura e doppiozero e viene presentato al Festival come supplemento al 'glorioso' "Vocabolario Europeo".
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Italiano
Una grande rete metallica, dell'immancabile colore blu, percorsa da un nastro che traccia i contorni dell'Italia. Uno spazio a disposizione di tutti, da riempire di parole: ci si ferma, ci si siede e si lascia la propria parola (con la relativa definizione, di massimo 500 battute) sui cartoncini bianchi, rossi e verdi a disposizione. Parole dialettali, che non trovano una corrispondenza diretta in italiano, ma sono usate da tutti quotidianamente, poi sono stampate ed appese lungo lo stivale. La prima che compare è 'balabiòtt', e poi 'tarabascan', 'sibra', 'tgnis', e ancora 'endes', 'mazzacane', 'stafulì', 'trupèa', 'calasciòun', 'scalloneddu'. Pian piano, definizione dopo definizione, prende forma l'Italia delle parole di tutti.

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