09/09/2011 - Letture vintage

IL PAESE DI CUCCAGNA di Matilde Serao

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Della Serao, prima direttrice donna di un quotidiano, e della sua grande passione per la parola scritta parlerà l'autrice siciliana Giuseppina Torregrossa ("Il conto delle minne"), confrontandosi con un napoletano doc - Maurizio De Giovanni - che saprà attualizzare la passione dei suoi concittadini per il gioco del lotto, qui magnificamente rappresentato in tutti i suoi aspetti, comici e drammatici insieme.
Tornano le "letture vintage", un'occasione per leggere, rileggere, ripensare libri che sono stati apprezzati da critica e lettori ma che ora sono un po' nascosti. Gli incontri sono anche un'ottima opportunità per incontrare alcuni tra i migliori narratori italiani, che attraverso le "letture vintage" raccontano se stessi e i loro libri.
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Italiano
Nel cortile di palazzo Aldegatti Maurizio De Giovanni e Giuseppina Torregrossa propongono la riscoperta di "Il paese di cuccagna" di Matilde Serao. L'evento è una delle "letture vintage", cioè la riproposizione - da parte di scrittori contemporanei - di libri amati in passato e rapidamente accantonati (a volte a torto). I protagonisti della riscoperta di oggi si dividono equamente i compiti parlando una dell'autrice e l'altro del libro. Elisabetta Torregrossa delinea con efficacia in pochi tratti la vita di Matilde Serao: una donna dotata di talento e soprattutto di autostima, indispensabile - quest'ultima - per lei, bruttissima. Sarà la sua determinazione a farle conquistare il bellissimo e corteggiassimo Edoardo Scarfoglio, che abbandonerà per i troppi tradimenti, e altri amanti; a farla diventare giornalista, direttrice di un quotidiano (la prima in Italia); a spingerla a diventare scrittrice; a farla lavorare, a dispetto di un mancato Nobel, fino alla morte. Maurizio De Giovanni, napoletano doc, parla del "Paese della cuccagna": un libro che ha dentro tutta Napoli, raccontata, alla maniera della Serao, con attenzione al 'fattariello' e anche al pettegolezzo. È un libro di speranza e disperazione, entrambe legate al gioco del lotto: speranza di cambiare la propria vita vincendo; disperazione di vedersi dipendenti dal gioco fino a impegnare i gioielli della moglie e a imprigionare la figlia in casa perché resti vergine e possa continuare a sognare gli angeli suggeritori di numeri. Tutti perdono, giocatori o no; solo il banco vince. Intorno, c'è tutta Napoli: un paese di cuccagna amaramente ironico. Perché questo libro tanto attuale è vintage e non classico? Perché l'autrice scava troppo poco nella psicologia dei personaggi, senza immedesimarsi in loro ma raccontandone le storie da brava giornalista.

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