09/09/2011
IL MIGLIOR ATTORE DI UN PAESE CHE NON C'È PIÙ
2011_09_09_141
«Ogni cosa intorno a me si stava frantumando. I miei sogni, il mio Paese. Tutto, come sentivo dire nei caffè, andava a farsi fottere. Nessuno si chiedeva - o solo in pochi - chi e che cosa, più esattamente, sarebbe stato fottuto». Talento poliedrico, artista istrionico e ribelle, icona culturale del proprio paese e interprete hollywoodiano, Rade erbedija ha attraversato gli anni cruciali della Jugoslavia da protagonista, sempre sopra le righe: dalla Primavera croata alle irriverenti esibizioni davanti ai gerarchi di Partito; dall'urlo disperato della Sarajevo assediata alla sofferta fuga all'estero e al ritorno da 'traditore'. La sua vicenda artistica e umana si è a tal punto intrecciata alla storia di un Paese che non esiste più, da trasformarsi nella biografia di un'intera nazione. Conversa con l'autore di "Fino all'ultimo respiro" il giornalista Piero Dorfles.
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Italiano
Serbo-croato (latino)
Serbo-croato (latino)
Si è respirata poesia, ma anche musica, storia e letteratura nel nobile scenario di Palazzo Aldegatti grazie al protagonista Rade Serbedzija, artista poliedrico, noto attore della ex Jugoslavia, cantautore e poeta.
«Non c'è nessuno veramente innocente, specialmente in una guerra», ha commentato a proposito della guerra civile che nei primi anni Novanta ha sconvolto il suo Paese e la sua vita. Con la speranza negli occhi e il dolore nel cuore, ha narrato al giornalista Piero Dorfles, padrino dell'evento, le vicissitudini di una vita trascorsa tra un Paese ed un altro, senza sentirsi mai parte di una nazione. «Sarò sempre orgoglioso della mia origine serba e della mia patria croata», ha commentato. Il tema dell'evento? L'identità di un individuo, quella confusa di un attore e quella che Rade sta ancora cercando. «Mi piace tantissimo questa mia posizione di essere straniero nel mondo». Ognuno di noi è alla ricerca della propria identità, ma siamo sicuri di averla davvero trovata, o siamo anche noi stranieri nel mondo?
«Non c'è nessuno veramente innocente, specialmente in una guerra», ha commentato a proposito della guerra civile che nei primi anni Novanta ha sconvolto il suo Paese e la sua vita. Con la speranza negli occhi e il dolore nel cuore, ha narrato al giornalista Piero Dorfles, padrino dell'evento, le vicissitudini di una vita trascorsa tra un Paese ed un altro, senza sentirsi mai parte di una nazione. «Sarò sempre orgoglioso della mia origine serba e della mia patria croata», ha commentato. Il tema dell'evento? L'identità di un individuo, quella confusa di un attore e quella che Rade sta ancora cercando. «Mi piace tantissimo questa mia posizione di essere straniero nel mondo». Ognuno di noi è alla ricerca della propria identità, ma siamo sicuri di averla davvero trovata, o siamo anche noi stranieri nel mondo?