06/09/2012

COLTIVARE LETTORI

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Milan Kundera sostiene che il romanzo «è una meditazione sull'esistenza messa a punto attraverso personaggi immaginari». Questo è uno dei punti di partenza che spinge Chambers a ritenere 'necessaria' la lettura. Far incontrare libri e lettori è una delle missioni di Chambers, scrittore, insegnante e critico letterario ("Siamo quello che leggiamo"). Lo incontra Peter Florence, direttore del Festival di Hay-on-Wye, grande lettore ed esperto di letteratura.
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Può una persona che fino a 9 anni non sapeva leggere diventare scrittore ed esperto di libri e tenere lezioni in giro per l'Europa? Sì, e gli può pure capitare di volare a Mantova dall'Inghilterra in un pomeriggio di Settembre e raccontare di come ha imparato a leggere e di quanto sia importante e necessario saperlo fare e insegnarlo. La 'lezione' viene da Aidan Chambers, scrittore ed esperto di libri per ragazzi, che - intervistato dal direttore del festival letterario di Hay-on-Wye Peter Florence - ha parlato delle tecniche per "Coltivare lettori". Nuclei principali: lettura e insegnamento. Imparare a leggere (poi, sapendolo fare, esplorare e scoprire il mondo) è difficilissimo, sostiene Chambers, perciò bisogna formare persone capaci di insegnarlo, figure che purtroppo stanno scomparendo. La sua esperienza è esemplare: nessun maestro lo ha mai rilegato tra i casi disperati, ma ha trovato una persona capace di fargli capire la connessione tra la parola scritta e il suono che viene prodotto leggendola.
L'autore inglese ha poi approfondito il suo discorso parlando di un particolare tipo di scrittura e lettura, quella per ragazzi. Anch'essa va presa sul serio perché rivolta a persone che vivono per la prima volta, con freschezza, la scoperta cosciente del mondo e del suo funzionamento: per questo i grandi romanzi moderni hanno per protagonisti i giovani. Non mi era mai capitato di sentire un'analisi tanto chiara dei libri per ragazzi: spesso anch'io li ho liquidati come cosa da poco, eppure Chambers ha spiegato quanto sia fondamentale sapersi rivolgere adeguatamente ai lettori in erba. Maestro in questo è stato Twain, che con "Huckleberry Finn" ha creato un vero romanzo per ragazzi (con una sua poetica ed estetica), mentre un pessimo esempio è "Il giovane Holden" (per Chambers moralmente sbagliato): quest'ultimo è un finto romanzo per ragazzi perché usa i giovani per fargli fare gli adulti. 
L'incontro è stato piacevole, cullato dal tono tipicamente british delle parlate di Chambers e Florence e dai loro scambi di battute. Niente male, come lezione, da chi - per certi standard - sarebbe stato catalogato come una causa persa.
 

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