04/09/2013 - Il giallo

Giallo a contrasto

2013_09_04_005
Dalle nevi della Val d'Aosta ai deserti libici, dalla lentezza di Champoluc alla frenesia di Roma si incrociano a Mantova i sentieri del vice questore Rocco Schiavone, che non ha proprio voglia di chiudere i conti con il proprio passato, e del commissario Michele Balistreri, che ne è ossessionato. Un'indagine classica, condotta alla ricerca di un colpevole, contrapposta a una spietata analisi dei vizi del Bel Paese. Antonio Manzini ("Pista nera") incontra Roberto Costantini ("Alle radici del male"). Coordina Luigi Caracciolo, sostituto commissario di polizia.
English version not available
Italiano
Da Agatha Christie a Hitchcock, Luigi Caracciolo conduce un'indagine sulla nascita e lo sviluppo del romanzo poliziesco grazie alla partecipazione di due importanti autori del genere: Antonio Manzini ("Pista nera") e Roberto Costantini ("Alle radici del male"). Entrambi hanno creato due personaggi anticonvenzionali, che rompono con quell'antico patto di solidarietà tra lettore e ispettore a cui siamo abituati dai tempi del giallo classico di Agatha Christie: se prima il crimine rappresentava un elemento disturbante di una normalità pacifica, e l'investigatore, solitamente privato, era la figura rassicurante che era in grado di ristabilire l'ordine ora questo schema è mutato definitivamente, completamente ribaltato.
Il cambiamento è dovuto principalmente e alla ricerca di una realtà più vivida che emerga dalla storia: 'la realtà non è così normale', questo è il concetto che sta dietro al romanzo poliziesco. E così ritorna, anche in questo genere che viene spesso considerato di puro svago ed evasione, l'eterno contrasto tra un'invenzione realistica e finzione nella letteratura.
Costantini e Manzini non vogliono imbastire storie piatte con personaggi bloccati in fotogrammi preconfezionati, vogliono raccontare la realtà. Nella vita, il mondo è caotico, non vi è una divisione netta tra il bene e il male, quindi tra il criminale e il poliziotto, ma ogni cosa ne maschera un'altra. L'ispettore di Manzini è un uomo diviso tra un lavoro in cui è ineccepibile e una vita in cui è corrotto; quello di Costantini è altrettanto complesso, frutto di uno sfondo storico difficile.
Sono due esempi di come il genere poliziesco riproduca, attraverso la ricerca del criminale, la realtà di confine in cui viviamo: come può il poliziotto mantenersi pulito nonostante il continuo contatto con un mondo criminale?

1Luoghi collegati

1Enti correlati