05/09/2013 - Il giallo

Giallo a contrasto

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C'è un fil rouge che lega un avvocato/commissario napoletano a un senatore/investigatore della Roma del I secolo d.c.? Quanto le moderne tecniche investigative condizionano un autore, nell'elaborare la struttura narrativa delle sue opere? Quali difficoltà incontra un investigatore che non può servirsi del supporto della scena nel condurre la sua indagine? Vale la pena investigare. Elda Lanza ("Niente lacrime per la signorina Olga", "Il matto affogato") incontra Danila Comastri Montanari ("Dura lex", "Tabula rasa"). Coordina Luigi Caracciolo, sostituto commissario di polizia.
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Italiano
«In Italia in media ci sono 8 vedove contro 2 vedovi... ma nessuno sospetta niente?»
Tra humor, sagacia e acume si è svolto nel giardino della Casa del Mantegna l'evento "giallo a contrasto" che ha visto la partecipazione di due delle più amate scrittrici di gialli italiani: Elda Lanza e Danila Comastri Montanari. Le due autrici, molto note nel panorama italiano della letteratura, sono state messe a confronto ed hanno intrattenuto il pubblico tra risa e riflessioni.
Analizzando con simpatia la sfera culturale del giallo la signora Comaccio Montanari ha fatto presente come questo genere rappresenti la «glorificazione della ragione» poiché esso prospera nei sistemi di governo liberi e positivi. Il giallo infatti, come ricordato spesso, è una delle più grandi espressioni dell'intelletto umano, grazie al quale la persona può esprimersi e reinventarsi ogni giorno.
Tramite le indagini svolte dai loro personaggi entrambe svelano e approfondiscono aspetti di sé: come afferma Elda Lanza il protagonista dei suoi libri è una parte dell'autore stesso, rappresenta il suo modo di ragionare e di risolvere intrighi apparentemente impossibili.
Tra le battute di spirito e le velate allusioni delle autrici, Luigi Caracciolo, responsabile della sezione gialli del Festival, ricorda poi come le due donne, pur differenziandosi in ambientazione storica e geografica, riescando entrambe in modo molto abile ad attirare il lettore portandolo in una dimensione diversa e intrigante, circondata da un'atmosfera di mistero e curiosità.
L'incontro è terminato con una citazione del mediatore su cui è molto importante riflettere: «La gente che legge i gialli non pensa a fare la guerra».

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