06/09/2013

DAME DELLA LETTERATURA

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Margaret Drabble è una delle maggiori autrici britanniche. Scrittrice prolifica e molto amata ("Voliera estiva"), studiosa (ha tra l'altro curato il "Dizionario Oxfor della letteratura inglese"), ha ricevuto molte onorificenze e vinto diversi premi. Ginevra Bompiani, uno dei personaggi di riferimento del mondo editoriale italiano, è scrittrice ("La neve"), saggista, traduttrice, fondatrice della casa editrice Nottetempo. Con Marilia Piccone, dialogheranno sugli aspetti della loro produzione, che per entrambe spazia dalla scrittura narrativa a quella saggistica, sul loro impegno a livello letterario e sulle loro letture.
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È interessante osservare due grandi autrici, entrambe scrittrici di saggi e romanzi, come Ginevra Bompiani e Margaret Drabble, dipingere la figura femminile, tracciandone i caratteri salienti nelle protagoniste delle loro storie. Le due scrittrici provengono da un mondo privilegiato per quanto riguarda la cultura e la sua valorizzazione: la Bompiani nasce in una famiglia di editori, è tra i libri da sempre, sembra che dettasse storie già a tre anni, non sapendo ancora scriverle ed è stata influenzata dagli autori pubblicati dalla casa editrice di famiglia proprio da bambina. Memorabile è stata, a suo dire, la lettura di una collana di autori riscritti per bambini dal nome "La scala d'oro". Talmente dimestica del mezzo libro, ad un certo punto ha voluto sceglierne forma, contenuto e ha anche preteso che fosse quello il formato adatto. Ha deciso allora di fondare la casa editrice Nottetempo per far fronte a tutte queste esigenze.
Stessa formazione e sorte per la Drabble, figlia di un giudice romanziere e di una insegnante, viene quasi costretta alla lettura, fin da piccola non le era quasi consentito fare altro. Il passo successivo al leggere tanto in genere è lo scrivere, ecco dunque che entrambe si dedicano alla scrittura.
Anche se provenienti da realtà culturali diverse, analizzando le figure femminili delle loro opere sembra che per entrambe la donna si muova tra forza e fragilità. Tutti i personaggi femminili che escono dalle loro penne, siano essi giovani o più maturi, in carriera o semplicemente madri di famiglia, alternano questa forza nelle scelte che la vita pone loro davanti, magari in pubblico, ad una fragilità, nel privato, altrettanto intensa. Sembra che le donne che facciano in sè sempre più spazio alla componente maschile, questa caratteristica le accomuna agli scrittori, come diceva Virginia Woolf. Sembra che ci sia a tuttora un DNA speciale delle donne, proprio come quello degli scrittori, solo un po' tarpato. Una forza superiore che le guida, latente in loro un freno, che azionano ad un certo punto e che ne rallenta la corsa. Forse è proprio quella la loro magia. 

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