06/09/2013
LO SHABBAT DI TUTTI
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È venerdì sera. La calma plana sul mondo: è entrato lo Shabbat, giorno di festa in cui gli ebrei ricordano che Dio cessò l'opera della creazione, nel settimo giorno della settimana. Per accogliere degnamente il Sabato, chiamato nelle fonti "regina" e "sposa", abbiamo imbandito una tavola con cibo delizioso, tipico dello Shabbat, fiori e candele. Siete tutti invitati a cena: vi aspettano letture sceniche, cibo, musica e libere conversazioni con alcuni fra gli ospiti del Festival più legati all'ebraismo. Shabbat è anche un momento per stare assieme alla persona che abbiamo di fianco, a telefoni spenti. Illustrare le regole sottili del Sabato, lasciar trapelare la luce che si sprigiona dall'intreccio delle norme e delle tradizioni, è un'impresa nella quale si avventura con gioia Miriam Camerini, autrice e attrice teatrale.
Il menu della cena è curato e preparato dalla Condotta Slow Food di Mantova.
La cena comincia con il lavaggio rituale delle mani, poi il Kiddush, la benedizione del vino, e la distribuzione del pane fra tutti i commensali. Chi poi volesse santificare lo Shabbat nel migliore dei modi dovrebbe invitare alla sua mensa qualcuno che quel pasto non avrebbe potuto permetterselo. Tutti i piatti serviti per la cena appartengono alla tradizione ebraica mantovana e hanno dato la possibilità ai partecipanti di scoprire composizioni particolari, e accostamenti inconsueti, senza allontanarsi dai gusti ai quali i nostri palati sono abituati.
La cena è stata intervallata da letture sceniche che hanno presentato momenti e spaccati di vita quotidiana Ebraica. Al termine, Miriam ha coinvolto tutti i partecipanti in un canto di pace che recita in traduzione: "Nessun popolo alzerà più la spada contro un altro popolo/ ne imparerà a fare guerra".