06/09/2013 - Lettere da Cuba
MONTALE AI CARAIBI
2013_09_06_119
Non è facile immaginare gli "Ossi di seppia" di Montale sulla sabbia bianca di un spiaggia cubana. C'è in Montale poco o nulla della sensualità e del sentimentalismo dei boleros, eppure Atilio Caballero Menéndez - poeta, drammaturgo e romanziere - ha tradotto a Cuba opere di Montale e di molti dei grandi poeti del Novecento italiano: Caproni, Luzi, Zanzotto, Magrelli. Insieme a Laura Scarabelli e Mario Artioli cercherà di ricostruire un ponte poetico tra l'Italia e la sua Cienfuegos, scovando le tracce di italianità sparse nella sua opera.
L'evento "Montale ai Caraibi" ha subito variazioni rispetto a quanto riportato sul programma.
Originariamente era prevista la presenza di Mario Artioli, sostituito in seguito da Antonio Prete.
L'evento "Montale ai Caraibi" ha subito variazioni rispetto a quanto riportato sul programma.
Originariamente era prevista la presenza di Mario Artioli, sostituito in seguito da Antonio Prete.
English version not available
Italiano
«Questa sera» introduce Laura Scarabelli «cercheremo di creare un ponte tra l'Italia e Cuba, un ponte che si riassume nella persona di Atilio Caballero Menendez». Atilio Caballero Menendez si appassiona alla letteratura italiana contemporanea a Varese, dove si era trasferito per alcune collaborazioni teatrali. Inizia a tradurre qualche testo per gli amici più stretti e dopo qualche anno viene contattato da un editore cubano per una collaborazione. La sua prima traduzione per il pubblico di l'Havana è un libro di Magris, che riscuote un successo davvero inaspettato. Ha continuato traducendo Zanzotto, Montale, Luzi, portandoli tutti 'ai caraibi'. Prima del suo lungo lavoro di traduzione a Cuba si conoscevano pochissimi autori italiani; Petrarca, Dante o al massimo Calvino. I contemporanei, che a volte sono poco conosciuti dagli stessi italiani, non si leggevano affatto. Lo stesso, d'altronde, vale per gli autori cubani, che in Italia sono praticamente sconosciuti. Per questo servono persone curiose e coraggiose - persone come Menendez - in grado di creare ponti. In questo senso il lavoro di un traduttore diventa quello di un vero e proprio mediatore culturale. Così come Fernanda Pivano è diventata sinonimo di beat generation in Italia, forse Menendez lo sarà di letteratura italiana a Cuba. Una traduzione non è una semplice trasposizione linguistica, ma un vero e proprio atto di creazione in dialogo con l'autore. Nel Luzi, Montale, Magris che arriveranno 'ai caraibi' non potranno che restare delle tracce del Menendez poeta e scrittore e della sua grande passione per il loro lavoro. Per Menendez la mutua conoscenza degli autori contemporanei è estremamente importante. È stata una sfida per lui portare dei libri come quelli di Magris che hanno un'atmosfera buia, quasi tenebrosa, in un paese dei Caraibi in cui il pubblico ha gusti e immaginario completamente diversi. «È stato un grande esperimento» commenta. Un esperimento che gli ha permesso di ritrovare tra le due letterature delle tracce comuni, «come dei fili che si toccano». A volte le zone di contatto sono evidenti, altre volte si tratta solo di accenni, di un uso del verbo o di un tema che ricorre. Ha scoperto così che alcuni poeti contemporanei italiani, come Luzi o Montale, sono straordinariamente vicini ai colleghi caraibici.