07/09/2013 - Tracce
I SEGRETI DI GERUSALEMME
2013_09_07_TR2200
Giochi diplomatici e di controspionaggio, trame in cui si intrecciano interessi politici e religiosi, estremisti di tutte le razze e le fedi. Mezz'ora nella Gerusalemme torbida di Enrico Franceschini ("L'uomo della città vecchia").
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Italiano
«Se scavi sotto una casa nella old city' di Gerusalemme, troverai sicuramente qualcosa»: da questa frase nasce l'idea di "L'uomo della città vecchia", scritto da Enrico Franceschini, giornalista e corrispondente all'estero di "La Repubblica", che ha vissuto per cinque anni nella Città santa, in concomitanza con la storica visita del Papa Giovanni Paolo II.
Il protagonista, l'uomo citato nel titolo, potrebbe essere il Papa che si reca in pellegrinaggio, il giornalista che scrive della visita del Pontefice, che è lì forse anche per redimersi dal tradimento fatto ad un amico durante gli anni di piombo, che incontra poi a Gerusalemme, ed un quarto protagonista potrebbe essere il corpo avvolto in un sudario, con in testa una corona di spine e i segni di una crocifissione, che viene trovato da un gruppo di estremisti ortodossi, che minacciano di mostrarlo al mondo, per screditare la visita del Papa.
Gli ingredienti di questo romanzo sono: l'amore per il giornalismo, il tema del tradimento (quello dell'amico ma anche quello di Gesù da parte di Giuda, senza il quale il Cristianesimo non esisterebbe) e Gerusalemme, città della fede, ma anche dell'odio, della sofferenza e della separazione, non solo tra ebrei e palestinesi, ma anche tra ebrei ortodossi e laici.
È un romanzo tra verità e fantasia, e Gerusalemme è la location' ideale per questa situazione: il lettore è chiamato a determinare se si tratta di uno scoop sensazionale mai pubblicato, oppure del semplice frutto della fantasia dello scrittore.
«Il giornalismo è la prima bozza della storia» diceva il "New York Times"; è un lavoro tosto e complicato, dove capita di essere catapultati in un paese di cui non si conosce nulla, e doverne raccontare vita, morte e miracoli', e così si cerca di inventare e mettere insieme informazioni il più rapidamente possibile, per suscitare sensazioni e raccontare cosa succede negli angoli più remoti del mondo.
Il protagonista, l'uomo citato nel titolo, potrebbe essere il Papa che si reca in pellegrinaggio, il giornalista che scrive della visita del Pontefice, che è lì forse anche per redimersi dal tradimento fatto ad un amico durante gli anni di piombo, che incontra poi a Gerusalemme, ed un quarto protagonista potrebbe essere il corpo avvolto in un sudario, con in testa una corona di spine e i segni di una crocifissione, che viene trovato da un gruppo di estremisti ortodossi, che minacciano di mostrarlo al mondo, per screditare la visita del Papa.
Gli ingredienti di questo romanzo sono: l'amore per il giornalismo, il tema del tradimento (quello dell'amico ma anche quello di Gesù da parte di Giuda, senza il quale il Cristianesimo non esisterebbe) e Gerusalemme, città della fede, ma anche dell'odio, della sofferenza e della separazione, non solo tra ebrei e palestinesi, ma anche tra ebrei ortodossi e laici.
È un romanzo tra verità e fantasia, e Gerusalemme è la location' ideale per questa situazione: il lettore è chiamato a determinare se si tratta di uno scoop sensazionale mai pubblicato, oppure del semplice frutto della fantasia dello scrittore.
«Il giornalismo è la prima bozza della storia» diceva il "New York Times"; è un lavoro tosto e complicato, dove capita di essere catapultati in un paese di cui non si conosce nulla, e doverne raccontare vita, morte e miracoli', e così si cerca di inventare e mettere insieme informazioni il più rapidamente possibile, per suscitare sensazioni e raccontare cosa succede negli angoli più remoti del mondo.