08/09/2013
UN CAMMINO DI CIVILTÀ
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Due anni fa hanno ricucito l'Italia, camminando da Milano a Napoli e ritrovando passo per passo il senso dell'essere un paese insieme a tutte le persone che si sono unite durante il percorso. L'anno dopo hanno scelto di compiere un viaggio che li ha portati da ogni punto cardinale della penisola verso il suo cuore devastato dell'Aquila ("Stella d'Italia. A piedi per ricostruire un paese"). Nel 2013 si sono trasformati in una freccia e hanno puntato dritto al centro dell'Europa: sono partiti da Mantova pensando ai preistorici amanti di Valdaro - ritrovati abbracciati e ignari delle tragedie che avrebbero segnato la storia del nostro continente - e sono arrivati a Strasburgo, tra i palazzi delle istituzioni europee, per testimoniare di una cittadinanza attiva, in movimento, che sogna un'Europa trasformata in un laboratorio di civiltà, oltre le miopie dei singoli stati. Al Festival si tiene, come ormai da tradizione, un racconto partecipato, con gli interventi dei protagonisti di questa terza camminata civile.
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Italiano
Terzo appuntamento per i camminanti di Freccia d'Europa. Dopo gli appuntamenti degli scorsi anni (la camminata da Milano a Napoli e il pellegrinaggio verso L'Aquila devastata dal terremoto), il gruppo guidato da Antonio Moresco è partito il 1 giugno da Mantova pensando ai preistorici amanti di Valdaro ed è arrivato a Strasburgo, al Parlamento Europeo, per proporre a Martin Schulz in persona il progetto di un laboratorio di civiltà. «Il cammino di quest'anno è stato diverso» spiega Moresco «sia per l'obiettivo sia per il fatto che tantissime persone hanno camminato fino alla fine del viaggio. In Italia ci sono tanti gruppi di camminatori ma lo scopo del nostro è forse unico». Con suggestioni che partono dai due amanti mantovani fino ad arrivare al manifesto di Ventotene, con nel cuore la figura di Altiero Spinelli. La figlia di quest'ultimo Renata ha regalato anche alcune letture dall'autobiografia del padre al gruppo di Moresco. La camminata è stata molto intensa: ad esempio in alcuni punti ha percorso la via Francigena, coprendone in un solo giorno due tappe. Nel percorso anche una sosta a Basilea e, infine, l'arrivo a Strasburgo. «Curioso come» raccontano i protagonisti dell'avventura «diversi politici che in passato avevano affermato di uscire dai giochi di potere siano ancora di fatto nei corridoi del Parlamento Europeo». Questo genera una curiosa somiglianza tra i reperti del museo archeologico di Mantova, nostro punto di partenza, e il nostro punto di arrivo, nel quale sono spesso protagonisti figuri che non vogliono saperne di andare in pensione. Una curiosa analogia con il pellegrinaggio al Santuario delle Grazie nel penultimo giorno del Festival 2013. Il coccodrillo custodito nella chiesa mantovana era stato citato da Stefano Scansani come simbolo di tutti i pessimismi che dobbiamo combattere.