05/09/2014
GLI OSCURI SENTIERI DEL FUMETTO
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È in parte grazie a David B., al secolo Pierre-François Beauchard, se negli ultimi venti anni in Europa è stata pienamente riconosciuta al fumetto la dignità artistica che merita. Autore di capolavori come Il grande Male, considerato uno dei titoli fondamentali del graphic novel internazionale, o del recente Per gli oscuri sentieri, affresco allegorico surreale in cui racconta la presa di Fiume, David B. è stato anche tra i fondatori dell'Association, la più influente casa editrice di fumetto europea, capace di rivoluzionare lo stile e il linguaggio del fumetto, portandolo ad esplorare nuovi registri, nuove tematiche e nuovi formati. Dialoga con lui Matteo Stefanelli, fumettologo e studioso di media.
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Francese
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David B., che sta per David Beauchard, che sta a sua volta per Pierre-François Beauchard, si presenta ai lettori riuniti nell'Aula Magna dell'Università in perfetto italiano, irrinunciabile accento francese, qualche parola strana qua e là e un'evidente sensibilità che gli ha permesso di trattare nel tempo le storie più varie. Dal surreale al reale. Il sogno è uno dei suoi temi più importanti. Tanto che suggerisce al pubblico anche un metodo per non dimenticarli: «Quando ti svegli la mattina, non devi svegliarti. Cioè non devi alzarti, ma devi rimanere a occhi chiusi sdraiato nel letto a ripassare il sogno. Solo quando l'avrai rivisto tutto, dall'inizio alla fine, potrai aprire gli occhi e appuntarlo». Ma il suo capolavoro è invece "Il male oscuro", che racconta in bianco e nero la storia dell'epilessia di suo fratello. I suoi disegni mutano, si fanno più complessi, a livelli. La cornice prende vita e diventa il corpo del fratello malato, quasi fosse una miniatura presa in prestito dai libri sul medioevo dei suoi genitori, professori d'arte, che guardava da piccolo. E dentro la vignetta, la storia del ragazzino che lotta con la sua malattia, raffigurata con un dragone, che piano piano lo vince. Su queste pagine ha pianto, ha lasciato andare il dolore «come la china invade il foglio bianco, e le sue figure hanno la potenza e la violenza della malattia». Dentro questo libro non c'è però solo la tristezza, c'è anche amore, umorismo, i ricordi delle lotte tra fratelli, il sarcasmo verso le cure mediche inutili. Tutto ciò che ha recuperato dai suoi ricordi di bambino. David B. ha realizzato anche opera tra storia e giornalismo, con "Il mio migliore nemico", che parla dei rapporti tra America e Medio Oriente e "Gli oscuri sentieri", che racconta invece la presa di Fiume e i moti dannunziani sullo scenario del primo dopoguerra. Beauchard parla anche della storia dell'Association, la casa editrice da lui fondata nel 1990 e abbandonata per profondi disaccordi. È ritornato nel suo comitato da qualche anno per riportarla alle origini, pubblicando libri semplici che riescano a sopravvivere alla crisi. Nonostante, e questo lo riconosce, la situazione in Francia sia sicuramente migliore di quella italiana, dove le case editrici pubblicano anche 300 graphic novel all'anno e i fumetti sono più popolari. Ma in questi anni, anche grazie a Festivaletteratura, le cose stanno cambiando.