06/09/2014

Anna Marchesini con Giuseppe Antonelli

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Attrice dalla comicità irresistibile, dopo una lunga carriera teatrale e televisiva che l'ha resa popolarissima Anna Marchesini è felicemente approdata alla narrativa. I suoi romanzi (Il terrazzino dei gerani timidi; Di mercoledì) ci raccontano di fragili esistenze, donne e bambine che segnate da intimi dolori e turbamenti non smettono di guardare alla vita, disponendosi ad accogliere le gioie più silenziose e inattese. Nel suo ultimo lavoro, la raccolta di racconti Moscerine, l'attenzione dell'autrice si concentra sugli "aspetti microscopici talvolta invisibili dell'esistenza, insospettabili trame, elementi irrilevanti eppure capaci di ribaltarne il racconto: come un piccolo insetto, l'imprevisto s'insinua in queste storie sconvolgendone l'esito, voltandolo in commedia o in farsesca tragedia.

Dialoga con Anna Marchesini lo storico della lingua Giuseppe Antonelli.
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Italiano
Anna Marchesini non ha certo bisogno di presentazioni. L'accoglienza che il pubblico mantovano le ha riservato conferma la notorietà dell'attrice, oggi scrittrice, a cui i lettori vogliono davvero bene. Dopo aver fatto parte del celebre trio con Massimo Lopez e Tullio Solenghi, la Marchesini ha proseguito da sola la carriera di attrice teatrale. "Moscerine" è il titolo della sua ultima raccolta di racconti. Nove storie amare narrate con ironia, che raccontano aspetti dell'esistenza spesso trascurati, che però fanno la differenza. Storie in cui un dettaglio, come un moscerino che vola in una stanza, si introduce non visto per poi espandersi sempre di più ed esplodere, dando vita a un colpo di scena che riscrive l'altrimenti prevedibile finale. La signorina Iovis, Madame Isidori, Nelda e Flora sono le protagoniste indimenticabili di queste storie. E indimenticabile lo è la Marchesini stessa, che scherza di continuo con il pubblico (di tanto in tanto 'ci scappa' pure la voce della sessuologa Merope Generosa, uno dei personaggi più famosi dell'attrice). Chissà, forse all'origine del nostro pianeta vi è un semplice moscerino. Le irrilevanze messe in mostra in questi racconti sono, però 'moscerine', a rivendicare la supremazia del genere femminile. Come la protagonista del racconto iniziale "Evidenze", che viene raccontato a Mantova. È la storia della professoressa di matematica Maria Luce Colli, che si trasferisce a Venezia dalla Basilicata, con un figlio, avuto per sbaglio in gioventù. Quel figlio che inizierà ad accusare i sintomi di una cecità progressiva. Ecco allora che la donna, per trovare il denaro necessario ad operare il figlio, è costretta ad abbracciare il mestiere più antico del mondo. È difficile trattenere le risate, ma al tempo stesso ci si trova costretti a riflettere sui casi che governano le esistenze e l'esistenza.

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