07/09/2014

UNA VIRTÙ POLITICA IN TEMPO DI CRISI: L'INCLINAZIONE

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La 'rettitudine' è sempre stata considerata una virtù politica necessaria per governare le comunità e gli Stati. Come mai è sempre stata disattesa dalle classi politiche e anche dagli intellettuali? Perché non funziona evocarla sempre? La filosofa Adriana Cavarero mostra che, come sempre, il difetto è nell'ambiguità della parola stessa. Bisogna cambiarla per cambiare virtù. In questo caso, invece di stare rigidamente 'eretti' può essere decisivo provare a 'inclinarsi' verso l'Altro, come fanno soprattutto le donne nella vita di tutti i giorni. L'autrice di "Inclinazioni" ne discute con la filosofa Francesca Rigotti ("Onestà").
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Adriana Cavarero è sempre stata una figura carismatica. Filosofa e professoressa di filosofia all'Università di Verona, chi ha la fortuna di vederla anche solo per una lezione rimane colpito e affascinato dalla sua capacità di argomentare lucida e innovativa. Questa visione si intuisce già dal titolo del suo nuovo libro "Inclinazioni. Critica della Rettitudine". Si parte da Platone, da Kant e dall'idea che l'uomo grazie all'evoluzione abbia infine raggiunto una posizione eretta e un suo equilibrio. Questo dovrebbe significare anche che è diventato autonomo, che non ha più bisogno degli altri. Ma è davvero così? Cavarero contrappone a questa rettitudine il modello dell'uomo retto, nel vero senso della parola, l''Inclinazione'. Si tratta di un'inclinazione verso l'altro che l'uomo conosce fin da quando è piccolo, quando era vulnerabile ed è stato accudito da qualcuno. E che consapevole o meno continua nel tempo, perché l'uomo non smette mai di essere vulnerabile. L'autonomia umana diventa quindi una specie di invenzione metafisica e lascia il posto alla relazione reciproca con l'altro. Per giudicare l'uomo retto è necessario modificare il proprio punto di vista e parlare di inclinazione. Senza dimenticare che chinarsi verso l'altro non vuol dire inchinarsi, piegarsi in maniera subordinata. E che per affrontare correttamente un'idea del genere è necessario evitare di illudersi sulla relazione reciproca. È un'utopia. Un rapporto del genere non esiste, qualcuno darà e qualcuno non riceverà. Sempre.

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