10/09/2016
LASCIARE ENTRARE L'ALTRO
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«Troppe delle cellule migliori del mio corpo/ prudono, frastagliate, inacerbite/ in questa gelida primavera». "Sulla mutabilità" di Jo Shapcott, tra le voci più incisive della poesia inglese contemporanea, mette in scena lo stato di insicurezza del corpo malato, il cambiamento e la fragilità umana, disegnando paesaggi fisici e psichici di valore universale con forte linguaggio sensoriale, senso ritmico, ironia e black humour. Shapcott leggerà le poesie accompagnata da Paola Splendore che ne ha curato la traduzione italiana.
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