08/09/2017
«L'AMORE SI IMPOSSESSAVA DI LEI»
2017_09_08_115
La vita di Elizabeth Jane Howard è forse più complessa e intricata di quelle dei numerosi personaggi della sua saga dei Cazalet, fortunata serie di romanzi che segue le vicende di una famiglia della borghesia inglese del dopoguerra, e da cui i produttori di "Downton Abbey" vogliono trarre una serie televisiva. Donna forte e affascinante, dalla infinita vena creativa, si trovò a lottare con una vita sentimentale che la portò a sposarsi tre volte, l'ultima col celebre scrittore Kingsley Amis. «Era una donna intelligente, pratica, eppure sempre alla mercé di fantasie romantiche; una femminista convinta, e al tempo stesso più che sensibile alle adulazioni di qualsiasi uomo la amasse o la ammirasse», scrive di lei Artemis Cooper, scrittrice britannica che ha lavorato a stretto contatto con la Howard e ne ha redatto una biografia che dipinge un ritratto ammirato e critico. Insieme a Stefania Bertola, l'autrice di Un'innocenza pericolosa parlerà di una grande icona dell'emancipazione femminile.
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Elizabeth Jane Howard, il ritratto di una vita fuori dagli schemi
Se i confini geografici sono valicabili, ancor più lo sono quelli che convenzionalmente delimitano i generi letterari: gli scrittori di questa edizione si dimostrano tra i più propensi a muoversi liberamente tra canoni, forme e registri espressivi.
Sono tanti gli elementi che fanno di Elizabeth Jane Howard una figura dal magnetismo unico nel mondo letterario: una storia personale tanto interessante quanto travagliata, segnata spesso dall'infelicità; la sua professione, quella di autrice di numerosi romanzi, sì, ma anche di attrice; e soprattutto, la sua attività letteraria, un intreccio di storie, figure e vicende complesse, affascinanti, talvolta effettivamente reali.
Una scrittrice inglese, Artemis Cooper, già autrice di alcune biografie, ha cercato di tirare le fila della vita di Elizabeth Jane Howard e di ricostruirne l'immagine attraverso i vari frammenti. Ciò che ne è nato è una biografia uscita pochi mesi fa, "Elizabeth Jane Howard - Un'innocenza pericolosa", presentata ieri al pubblico di Festivaletteratura.
Artemis Cooper ha iniziato il lavoro mentre la scrittrice era ancora viva; «Jane era felicissima di quell'idea», ha spiegato la Cooper, e le ha offerto un grosso aiuto nella ricostruzione - l'ha addirittura messa in contatto con il suo psicoterapeuta. Nata nel 1923, la Howard è cresciuta in una famiglia agiata ma problematica - subisce le molestie del padre, ha un rapporto difficile con la madre che non la desiderava -, e ha deciso di scapparne il prima possibile. Unica via di fuga: il matrimonio, il primo. Ci saranno altri matrimoni (uno dei quali con lo scrittore Kingsley Amis) e altre relazioni nella sua vita, tutti guidati dal bisogno di ricevere affetto e amore, tutti ugualmente naufragati. Appassionata sin dall'infanzia alla scrittura, non l'ha mai abbandonata, nemmeno quando si è messa alla prova come attrice; successivamente, ha deciso di concentrarsi su di essa. Una carriera prolifica, la sua, a lungo rimasta ingiustamente in secondo piano. Tra i suoi romanzi, la celeberrima saga familiare dei Cazalet, che tocca da molto vicino la storia della sua stessa famiglia e che comprende cinque titoli - quattro finora quelli editi in Italia: "Gli anni della leggerezza", "Il tempo dell'attesa", "Confusione" e "Allontanarsi".
Il ritratto della scrittrice che emerge dalla biografia di Artemis Cooper è quello di una donna «ambiziosa, piena di talento, bellissima» ma anche vincolata dall'insicurezza, dall'inquietudine e dall'emotività. In ogni caso, è stata proprio la forte sensibilità dovuta alle vicende personali a metterla in grado di descrivere così abilmente gli scenari familiari.
Se i confini geografici sono valicabili, ancor più lo sono quelli che convenzionalmente delimitano i generi letterari: gli scrittori di questa edizione si dimostrano tra i più propensi a muoversi liberamente tra canoni, forme e registri espressivi.
Sono tanti gli elementi che fanno di Elizabeth Jane Howard una figura dal magnetismo unico nel mondo letterario: una storia personale tanto interessante quanto travagliata, segnata spesso dall'infelicità; la sua professione, quella di autrice di numerosi romanzi, sì, ma anche di attrice; e soprattutto, la sua attività letteraria, un intreccio di storie, figure e vicende complesse, affascinanti, talvolta effettivamente reali.
Una scrittrice inglese, Artemis Cooper, già autrice di alcune biografie, ha cercato di tirare le fila della vita di Elizabeth Jane Howard e di ricostruirne l'immagine attraverso i vari frammenti. Ciò che ne è nato è una biografia uscita pochi mesi fa, "Elizabeth Jane Howard - Un'innocenza pericolosa", presentata ieri al pubblico di Festivaletteratura.
Artemis Cooper ha iniziato il lavoro mentre la scrittrice era ancora viva; «Jane era felicissima di quell'idea», ha spiegato la Cooper, e le ha offerto un grosso aiuto nella ricostruzione - l'ha addirittura messa in contatto con il suo psicoterapeuta. Nata nel 1923, la Howard è cresciuta in una famiglia agiata ma problematica - subisce le molestie del padre, ha un rapporto difficile con la madre che non la desiderava -, e ha deciso di scapparne il prima possibile. Unica via di fuga: il matrimonio, il primo. Ci saranno altri matrimoni (uno dei quali con lo scrittore Kingsley Amis) e altre relazioni nella sua vita, tutti guidati dal bisogno di ricevere affetto e amore, tutti ugualmente naufragati. Appassionata sin dall'infanzia alla scrittura, non l'ha mai abbandonata, nemmeno quando si è messa alla prova come attrice; successivamente, ha deciso di concentrarsi su di essa. Una carriera prolifica, la sua, a lungo rimasta ingiustamente in secondo piano. Tra i suoi romanzi, la celeberrima saga familiare dei Cazalet, che tocca da molto vicino la storia della sua stessa famiglia e che comprende cinque titoli - quattro finora quelli editi in Italia: "Gli anni della leggerezza", "Il tempo dell'attesa", "Confusione" e "Allontanarsi".
Il ritratto della scrittrice che emerge dalla biografia di Artemis Cooper è quello di una donna «ambiziosa, piena di talento, bellissima» ma anche vincolata dall'insicurezza, dall'inquietudine e dall'emotività. In ogni caso, è stata proprio la forte sensibilità dovuta alle vicende personali a metterla in grado di descrivere così abilmente gli scenari familiari.