06/09/2018
CLASSI DIRIGENTI E CLASSI SUBALTERNE IN ITALIA
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«Il brigantaggio non è che miseria, miseria estrema, disperata», scriveva Francesco Saverio Sipari nel 1863 parlando del fenomeno che, tra la fine del XVIII secolo e gli anni successivi alla proclamazione del Regno d'Italia, interessò con diffusi episodi di banditismo il Mezzogiorno. Fiumi di inchiostro sono stati versati per analizzare vicende che spesso assunsero connotati di vera rivolta popolare, con protagonisti al confine tra criminali e paladini degli oppressi, per i quali i governi avvicendatisi non furono in grado di trovare una risposta che non fosse il sangue. Enzo Ciconte, uno dei massimi esperti delle dinamiche delle associazioni mafiose, ha condotto un'ampia riflessione partendo dal brigantaggio, per arrivare a delineare il rapporto tra classi dominanti e subalterne dall'Italia risorgimentale a oggi. Di questa questione cruciale, a cui si possono riportare molte delle recenti vicende del nostro Paese, l'autore di La grande mattanza parla con il giornalista Gian Antonio Stella (La casta, Se muore il Sud).
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