05/09/2019 - La scrittura in scena

LO ZOLFO DELLA PAROLA. I riti teatrali di Mimmo Borrelli

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Poeta, attore, cantante e drammaturgo, Mimmo Borrelli è autore di un teatro che è stato definito totale. La sua lingua, rigorosamente in versi, quasi inaccessibile a chi non parla il dialetto dei Campi Flegrei, arriva chiara e vibrante grazie alla dimensione rituale capace di travolgere lo spettatore in un'esperienza fisica di grande impatto dove la musica ha un ruolo fondamentale. Borrelli comincia la sua ricerca linguistica con 'Nzularchia, testo che nel 2003 gli frutta il premio Riccione. Seguono altri riconoscimenti con 'A Sciaveca, da una antica leggenda marinara, La Madre e Opera Pezzentella, contemporaneo viaggio negli inferi. In Sanghenapule, lavoro a quattro mani con Roberto Saviano, si cantano fra tradizione e contemporaneità le contraddizioni della città più sanguigna d'Italia. Borrelli come uno sciamano apre le ferite della realtà, ci mette sopra il sale e incontra la ferocia del mito. La sua ultima creazione, La Cupa, opera teatrale di quindicimila versi, ha ricevuto il plauso dei teatri nazionali e il premio Ubu per la regia.
Riprende al Festival il dialogo tra letteratura e teatro di la scrittura in scena: stimolati dalle domande di Magdalena Barile, alcuni dei più importanti autori della scena contemporanea tornano sul legame originario tra parola e azione teatrale.
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