07/09/2019
IDENTITÀ E MEMORIA
2019_09_07_130
Cosa resta di noi quando pezzi interi della nostra vita scivolano via? Quando non riconosciamo più le persone a noi care e dimentichiamo persino il nostro nome, siamo sempre le stesse persone? L'analisi della fragilità della condizione umana è da sempre al centro delle ricerche della filosofa, accademica e saggista Michela Marzano (L'amore è tutto, La fine del desiderio), che recentemente ha trattato il tema della (ri)scoperta di sé attraverso la memoria, in un'opera (Idda) dove il morbo di Alzheimer è motore che le «permette di raccontare – e non più spiegare – alcune questioni legate alla nostra vulnerabilità». La scrittrice romana tiene al Festival un discorso sulla potenza degli affetti e delle relazioni, e su come gli individui si costruiscano in base ai ricordi. La introduce Gaia Manzini (Ultima la luce).
English version not available
Italiano