09/09/2022

UNA PAROLA ESATTA E NECESSARIA

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Marcela Serrano, Pedro Lemebel, Antonio Skármeta, Luis Sepúlveda, Nona Fernández... la letteratura cilena ha sempre avuto un ruolo e ospiti di rilievo nella kermesse mantovana. Quest'anno al Festival è presente una tra le voci più influenti della scrittura sudamericana contemporanea: Diamela Eltit (Manodopera, Mai e poi mai il fuoco, Errante, erratica) è un'intellettuale nella cui produzione coabitano da sempre impegno politico, sperimentazione e avanguardia mai fine a se stessa. Dai tempi della dittatura di Pinochet, sostituita da quella odierna – non meno pericolosa – dell'economia neoliberista e capitalista, Eltit ha utilizzato il medium romanzo e la performance artistica come forma di analisi della realtà, resistenza e denuncia contro ogni forma di oppressione, sempre alla «ricerca di una zona di libertà nelle esperienze, nel gioco, nel lavoro, nel desiderio e nella ricerca di spazi marginali più opachi e inaspettati». Delle sue opere visionarie e dell'attuale e complessa vita culturale e politica cilena l'autrice discute insieme a Lella Costa.
L'autrice parlerà in spagnolo, con interpretazione consecutiva in italiano.

In collaborazione con l'ambasciata del Cile in Italia.
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