Poli, Paolo
Persona
Paolo Poli al Festivaletteratura 2015 - ©Festivaletteratura
«Da bambino stavo sempre allo specchio, perché le suore dicevano: 'Non state troppo allo specchio, che viene il diavolo'. E io allora lo fissavo questo specchio, finché mi veniva un lampo negli occhi e capivo che il diavolo ero io». Attore, regista e autore teatrale, definito da Maurizio Porro come «un maestro della parodia, uno che ha lasciato un'impronta indelebile nel teatro italiano», Paolo Poli muove i primi passi nel mondo dello spettacolo come attore amatoriale e radiofonico. A Genova fonda, insieme ad Aldo Trionfo, la Borsa di Arlecchino, un teatro d'avanguardia (poi trapiantato a Milano) in cui inizia ad affermarsi agli occhi del grande pubblico. La consacrazione definitiva avviene grazie a memorabili partecipazioni televisive (in RAI legge favole di Esopo e altri racconti per bambini, partecipando altresì a sceneggiati, miniserie e varietà di successo) e alla messa in scena di spettacoli come "Il Novellino" (1960), "Il diavolo" (1962), "Rita da Cascia" (1966), "Carolina Invernizio" (1969), "La vispa Teresa" (1970) e altri ancora: si tratta di un vero e proprio teatro da camera, costituito in gran parte da montaggi di testi letterari commisti ad altre fonti di varia cultura o di cronaca popolare, che rimarrà il carattere distintivo della sua arte e della sua dirompente carriera. A testi di sua creazione, Poli alterna rivisitazioni di classici e parodie di commedie celebri, come l'esilarante interpretazione, nel ruolo della protagonista, de "La nemica" di Dario Niccodemi (1969). Frattanto gli si affianca come fedele collaboratrice Ida Omboni e, per un breve periodo, si unisce a lui anche la sorella Lucia, come coautrice e attrice ("Apocalisse", 1973; "Femminilità", 1975). Negli anni Novanta il bricolage parodistico-letterario dei suoi spettacoli si accentua e inizia la grande saga dei miti. "Il coturno e la ciabatta" (1990), tratto da Alberto Savinio e scritto da Ida Omboni, con scene di Luzzati; poi la divertente rilettura de "L'asino d'oro" di Apuleio (1996). Nel 1997/98 dà vita ai "Viaggi di Gulliver", da Swift, ancora con le scene di Luzzati. Negli anni Duemila continua a calcare il palcoscenico reinterpretando, tra i tanti, testi di Diderot, Ortese, Palezzeschi, Parise, Pascoli e Thornton Wilder. Si è spento a Roma il 25 marzo 2016. (foto: Festivaletteratura)
Paolo Poli is an actor, a film director and a playwright. After gettin a degree in French Literature with a dissertation about Henry Beque, he started teaching and working in radio and theatre. In 1959 he became part of La Borsa di Arlecchino, an avant-garde theatre founded in Genoa by A. Trionfo. Paolo Poli's first play, "Il Novellino" (1961), performed at the Cometa Theatre in Rome, was followed by a series of funny shows, based on literary texts. This was the beginning of a successful career: "Il diavolo" (1964); "Rita da Cascia" (1967), which was highly controversial because it clashed with religiuos values; "La rappresentazione di Giovanni e Paolo" (1969); "Carolina Invernicio" (1969); "La vispa Teresa" (1970); "L'uomo nero" (1971); "Giallo" (1972). Along with writing plays, he also played parts in "Il mondo d'acqua", by A. Nicolajs, "Il suggeritore nudo", by F.T. Marinetti and "La nemica", by D. Niccodemi (1969). In this period, he started working with Ida Omboni and in the early 70s with his sister Lucia. He wrote two plays with her: "Apocalisse" (1973), and "Femminilità" (1975). In the 90s, he started focussing on the myths: "Il coturno e la ciabatta" (1990), based on a work by Alberto Savinio and written by Ida Omboni, "L'asino d'oro" (1996), which is a funny remake of the work by Apuleio and, in 1997, he wrote a play based on "Gulliver's Travels" by Swift. He died in Rome on 25th March 2016.