Orlev, Uri
Persona
Uri Orlev è nato a Varsavia nel 1931. Il suo vero nome è Jerzy Henryk Orlowski.
Quando scoppiò la Seconda Guerra Mondiale suo padre fu catturato nel fronte russo. Dopo che i nazisti uccisero la loro madre, Orlev e suo fratello furono nascosti da alcune famiglie polacche. Nel 1943 furono imprigionati e condotti a Bergen-Belsen, da dove furono liberati nell'aprile del 1945 dalla 9° flotta americana. Solo nel 1954 incontrarono di nuovo loro padre, anch'egli sopravvissuto alla guerra, in Israele dove si erano trasferiti nel frattempo. Orlev ha lasciato il kibbutz che lo accolse al suo arrivo in Israele solo nel 1962 e ora vive a Gerusalemme.
Nonostante le drammatiche vicende che ha vissuto, la fiducia nel futuro in lui è rimasta intatta grazie alla sua fantasia, all'amore per i giochi che sapeva inventarsi, alla capacità meravigliosamente infantile di astrarsi anche dalla fame e dalla malattia grazie ai suoi soldatini. Sono questi i soldatini di piombo che danno il titolo alla sua autobiografia. Orlev scrive soprattutto romanzi e storie per bambini, ha pubblicato più di trenta libri per differenti gruppi di età. Scrive anche per la radio e per la televisione e traduce storie per bambini dal polacco in ebraico. Ha vinto numerosi premi nazionali e internazionali, tra i quali nel 1996 il prestigioso premio Hans Christian Andersen. Può sembrare strano, ma i libri di Orlev trasmettono molto amore per la vita, e rispetto per quello straordinario mondo interiore che i bambini riescono a costruirsi e che li aiuta a sostenere il peso della realtà anche quando questa va molto al di là di quanto dovrebbe essere umanamente sopportabile.
Uri Orlev was born in Warsaw in 1931. His real name is Jerzy Henryk Orlowski. At the outbreak of the Second World War his father was captured on the Russian front. After the Nazi killed his mother, Orlev and his brother were hidden away by a few Polish families. In 1943 they were imprisoned and led to Bergen-Belsen, where they were freed in April 1945 by the American Fleet. It wasn't until 1954 that they met their father again, himself surviving the war, in Israel where they had moved in the meantime. Orlev left the kibbutz where he was welcomed on his arrival in Israel only in 1962 and now lives in Jerusalem.
Despite his dramatic vicissitudes, his trust in the future remained unchanged thanks to his imagination, his love for the games he could invent, to his extraordinary ability to detach himself even from hunger and illness, with the help of his tin soldiers. And it is just these tin soldiers that inspire his autobiography. Orlev writes mainly children's books and novels, but he also published over thirty books for various ages. He also writes for TV and radio and translates children's books from the Polish into Hebrew. He won numerous national and international prizes, including the Hans Christian Andersen Prize in 1996. Strange though it may seem, Orlev's books convey lots of love for life and respect for that extraordinary inner world that only children are able to nourish, helping them to support the weight of reality, even when the latter stretches well beyond what should be humanly bearable.