Villoro, Juan
Persona
Juan Villoro al Festivaletteratura 2013 - ©Festivaletteratura
Juan Villoro è uno scrittore, giornalista e drammaturgo messicano. Nato nel 1956 a Città del Messico, dopo gli studi in Sociologia ha lavorato come conduttore radiofonico, curando dal 1977 al 1981 il programma musicale "El lado oscuro de la luna". In seguito è stato addetto culturale presso l'ambasciata argentina di Berlino Est, nell'allora Repubblica Democratica Tedesca. È stato editorialista di importanti riviste messicane e, dal 1995 al 1998, direttore del supplemento "La Jornada Semanal"; ha inoltre tenuto corsi presso la Universidad Autónoma de Madrid, la Yale University e la Universidad Pompeu Fabra di Barcellona. Molto apprezzata la sua attività di traduttore, in particolare di Truman Capote e Georg Christoph Lichtenberg. Nel 2004, con il romanzo "El testigo", si è aggiudicato il Premio Herralde; nel 2006 il Premio Antonin Artaud per "I colpevoli". In Italia ha cominciato a godere di un vasto consenso di pubblico dopo l'uscita de "Il libro selvaggio", un racconto filosofico dedicato ai giovani lettori che è soprattutto un divertente atto d'amore verso la letteratura. Tra le sue pubblicazioni spiccano il romanzo breve "Chiamate da Amsterdam", il singolare thriller "La piramide", due pièce teatrali ("Il filosofo dichiara", "Morte parziale") e "C'è vita sulla terra", una raccolta di testi in bilico tra fiction, cronaca giornalistica e autobiografia. (foto: © Festivaletteratura)
Juan Villoro is a Mexican writer, journalist and playwright. Born in Mexico City in 1965, after studying sociology, he worked as a radio host, presenting the music program "El lado oscuro de la luna" from 1977 to 1981. He later served as cultural attaché at the Argentinian Embassy in East Berlin, in the former German Democratic Republic. He has been a columnist for many leaiding Mexican magazines and, from 1995 to 1998, he was director of the supplement "La Jornada Semanal"; he has also held courses at the Universidad Autónoma de Madrid, Yale University end of the Universidad Pompeu Fabra in Barcelona. His work as a translator has been much appreciated, particularly his translations of Truman Capote and Georg Christoph Lichtenberg. In 2004, with the novel "El testigo", he was awarded the Premio Herralde. In 2006, he won the Premio Antonin Artaud for "I colpevoli". He began to enjoy widespread success in Italy after the release of "Il libro selvaggio", a philosophical tale for young readers which is mostly a delightful act of love for literature. Among his publications are "Chiamate da Amsterdam", the thriller "La piramide", two plays ("Il filosofo dichiara", "Morte parziale") and "C'è vita sulla terra", a collection of texts that hover between fiction, journalism and autobiography.(photo: © Festivaletteratura)