Graham, Jorie
Persona
Jorie Graham al Festivaletteratura 2015 - ©Festivaletteratura
«Seguendo l'esempio di Rilke e Yeats - ha scritto James Longebach sul "New York Times" - Jorie Graham riconosce nel poeta ermetico un personaggio pubblico, qualcuno in grado di sottoporre le più cogenti questioni politiche e filosofiche del proprio tempo a partire dalla poesia». Figlia di un giornalista e di una scultrice, l'autrice statunitense è nata a New York ed è cresciuta a Roma. Ha studiato filosofia alla Sorbona di Parigi e filmmaking alla New York University, per poi ottenere un Master of Fine Arts in poesia presso la University of Iowa. Da oltre trent'anni si è imposta sulla scena letteraria statunitense per le qualità della sua opera in versi, in grado di muoversi con disinvoltura nell'intero campo dell'esistenza umana, non tanto come ricettore ma come costruttore di esperienze ed emozioni. Negli anni Ottanta pubblica tre raccolte che divengono dei punti di riferimento per le nuove leve della poesia americana: "Hybrids of Plants and of Ghosts" (1980), "Erosion" (1983) e "The End of Beauty" (1987). L'attività pubblicistica continua nel decennio successivo con altrettanti sillogi poetiche e con la curatela delle antologie "The Best American Poetry 1990" ed "Earth Took of Earth: 100 Great Poems of the English Language" (1996). Dopo il 2000 ha pubblicato le raccolte "Swarm", "Never: Poems", "Overlord", "Sea Change" e "Place", tradotto in Italia nel 2014. Nell'arco della sua carriera ha ricevuto vari riconoscimenti, tra cui il Premio Pulitzer per la Poesia nel 1996, la John D. and Catherine T. MacArthur Fellowship e il Morton Dauwen Zabel Award da parte dell'American Academy and Institute of Arts and Letters. Attualmente è Boylston Professor di Retorica e Oratoria alla Harvard University.
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