Berger, John

Persona
È stata una delle figure di spicco della cultura contemporanea, al cui interno si distingueva per l'eclettica personalità: giornalista, pittore, critico d'arte e scrittore, è stato autore di romanzi, racconti, saggi, poesie, sceneggiature e testi teatrali. Da quasi trent'anni viveva in un piccolo villaggio delle alpi francesi, dove si era trasferito quando era già noto a livello internazionale. Formatosi come pittore, poi divenuto critico d'arte nel dopoguerra per la rivista diretta da George Orwell, è stato autore di numerosi saggi (tra cui "Ways of Seeing", che la rete televisiva BBC ha trasformato in una serie TV), romanziere (vince il Booker Prize con "G" nel 1972), sceneggiatore (ha scritto, tra l'altro, in collaborazione con il regista svizzero Alain Tanner, "Jonas che avrà venti anni nel 2000" e quattro piece teatrali), giornalista (su "El Paìs", "The Guardian", "The Independent", "Frankfurter Rundschau"). Maria Nadotti, sua traduttrice e curatrice italiana, ha scritto nella presentazione di "Modi di vedere" (Bollati Boringhieri) che il verbo che definisce Berger è «connettere»: collega tra loro cose e persone, temi e oggetti, se stesso e l'altro. Berger è stato sempre particolarmente interessato ai sentimenti, e al rapporto dei sentimenti con quella che potremmo definire l'«intimità»; in questo è un erede della grande tradizione romantica inglese, degli scrittori e dei poeti filosofi come Coleridge o Wordsworth.
He was one of the leading figures of contemporary culture in which he stands out for his eclectic personality. A journalist, painter, art critic and writer, he was the author of novels, short stories, poems, screenplays and plays. Nearly thirty years ago, when he was already internationally known, he moved to a small village in the French Alps where he lived until his death. A trained painter, after World War II he became an art critic for the magazine edited by George Orwell. He was the author of several essays (including "Ways of Seeing", made into a TV series by the BBC), a novelist (with "G" he won the 1972 Booker Prize), playwright (with the Swiss director Alain Tanner he co-authored "Jonas qui aura 25 ans en l'an 2000" and four plays), journalist (for "El Paìs", "The Guardian", "The Independent", "Frankfurter Rundschau"). Maria Nadotti, his Italian translator and editor, in the italian presentation of "Ways of Seeing", wrote that the word that best describes him is «connecting»: he connected things and people, themes and objects, the other and himself. Berger paid particular attention to feelings and the relationship between feelings and what can be called «intimacy». From this point of view, he was a continuator of the great English romantic tradition, of writers and philosopher poets such as Coleridge and Wordsworth.

Bibliografia

"Festa di nozze", Il Saggiatore, 1995
"Splendori e miserie di Pablo Picasso", Il Saggiatore, 1996
"Pagine della ferita", Greco e Greco, 1999
"E i nostri volti, amore mio, leggeri come foto", L'Ancora del Mediterraneo, 2002.
"Questione di sguardi", Il Saggiatore, 2002
"Sacche di resistenza", Giano, 2003
"Sul guardare", Bruno Mondadori, 2003
"Una volta in Europa", Bollati Boringhieri, 2003
"Fotocopie", Bollati Boringhieri, 2004
"Modi di vedere", Bollati Boringhieri, 2004
"Qui dove ci incontriamo", Bollati Boringhieri, 2005
"Isabelle. Una storia per quadri", Epoche, 2006
"Abbi cara ogni cosa", Fusi Orari, 2007
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