06/09/2002 - C'è futuro negli antichi. Proviamo a trovare risposte nel passato ai problemi del presente
PURCHÉ CI RESTI MANTOVA. (dalle Egloghe I e IX di Virgilio)
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Il virgiliano 'dramma dell'esproprio' rivissuto da due latinisti, variamente ma intensamente affezionati al mondo delle Bucoliche, al punto che Fo, come poeta in proprio, ha esemplato sulla falsariga di Virgilio un suo personale universo arcadico - "Bucoliche" (al telescopio) - e una recente silloge di Bernardi Perini ha ricevuto il titolo da un'evocazione della 'mantovanità virgiliana' centrata sul simbolo bucolico - Il Mincio in Arcadia -.
Lettori: Damiano Scaini e Mario Zolin.
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Italiano
«Titire tu patulae recubans...»: chi non ha studiato le "Bucoliche" di Virgilio? Alessandro Fo e Giorgio Bernardi Perini hanno reinterpretato e riscritto le egloghe I e IX: Titiro e Melibeo attingono così nuova vita dalle parole dei due celebri studiosi e divengono personaggi del nostro tempo che si interrogano sui temi dell'esilio, della lontananza, della nostalgia. L'atmosfera elegiaca, evocata dalla lettura dei testi di Virgilio recitati da Damiano Scaini e Mario Zolin e dalle melodie di un flauto, trasporta il pubblico ai piedi di quel faggio dove i due pastori virgiliani si danno tristemente l'addio. L'abbandono della propria terra e il dolore da ciò causato, vissuti in prima persona dallo stesso Virgilio, ricordano il dramma di tanti profughi ed esuli dei nostri giorni.