06/09/2003

PAGINE INVISIBILI


2003_09_06_119
Borges è stato perentorio: «Ripeto: perché un libro esista, basta che sia possibile. Solo l'impossibile è escluso». Quindi, che cosa sono gli pseudobiblia? Libri che non sono mai stati scritti? Libri così rari che è come se non fossero mai esistiti? La materia è complessa, tanto da aver impegnato nei secoli scrittori del calibro di Cervantes, Calvino, Dossi, Nabokov, Queneau. Paolo Albani e Paolo della Bella hanno tentato con "Mirabiblia" di darne un primo catalogo ragionato. Ne parlano insieme al giornalista Piero Dorfles.

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Manganelli diceva che l'importante non è scrivere, ma pubblicare, e partendo da questo divertente paradosso, i due ospiti dell'evento numero 119 (Paolo Albani e Paolo della Bella) hanno portato a termine l'opera omnia "Mirabiblia". Come spiegare l'intrigante e divertente progetto di questi due «cavazzoniani» bibliofili? Rileggendo Calvino, Borges, Nabokov, Eco, Lodge, Zavattini e altri equilibristi della penna, i due autori del "Manuale di libri introvabili" si sono soffermati su recensioni scritte di libri inesistenti, citazioni tratte da autori inventati, ardite «truffe» con tanto di pedigree autorevole, presunti saggi critici mai scritti (esilarante quello sugli influssi esercitati da Joyce su Shakespeare, presente in un romanzo di Lodge). Ma non solo. Muovendosi da alcune azzardate e appassionate teorie dell'OULIPO, rifacendosi alla biblioteca-labirinto-summa di alcuni grandi nomi, ecco che il progetto di raccogliere tutto ciò che riguarda libri potenziali, immaginari, fantastici e invisibili diventa talmente corporeo e tangibile da occupare le 477 pagine dell'edizione Zanichelli.

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