07/09/2005

IL PRIVATO, IL POLITICO


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«Il privato è politico» è stato uno degli slogan degli anni della contestazione, con cui si voleva mettere in discussione la possibilità di separare nettamente la sfera più intima delle nostre relazioni dalla partecipazione alla vita pubblica. Nella scrittura di Clara Sereni ("Passami il sale"; "Le merendanze") e di Maria Pace Ottieri ("Quando sei nato non puoi più nasconderti"; "Abbandonami") le due dimensioni sono ben evidenti e si intrecciano di continuo. Su questi temi le autrici si confrontano con la giornalista Stefania Scateni.

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Nel corso dell'incontro Stefania Scateni rilancia lo slogan femminista e ne sostiene l'attualità sulla base di una politica che si sta allontanando sempre di più dalla vita privata e dall'ancora più difficile valorizzazione delle differenze. L'esempio più significativo è la conciliazione che, per le donne, costituisce un obiettivo ancora lontano. Clara Sereni offre l'esempio della propria scelta di estremizzazione dell'esperienza per dimostrare che lo specifico femminile, anche dal punto di vista della scrittura, propone un'ottica diversificata con la quale è necessario confrontarsi. Se la scrittura maschile porta in sé il carattere della distanza, il fattore tipicamente femminile della dispersione deve essere in grado di ritrovare un'unità interiore ed essere valorizzato per dare forza ad una parte importante della società civile e per costruire un pezzo di futuro. Maria Pace Ottieri offre come contributo il valore dell'ascolto dell'altro come specchio di noi. Partire da sé non vuol dire per forza fermarsi a sé. Se quotidianamente si assiste allo 'sconfinamento continuo' tra pubblico e privato, che in tal modo priva sia del pubblico che del privato, è perché manca un tessuto politico che aggrega. Questo il motivo per cui negli altri non vanno ricercati solo gli elementi sociologici, ma il senso del destino umano.

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