07/09/2006

Carlo Petrini

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Il nome di Carlo Petrini è legato a filo doppio allo Slow Food, il movimento nato alla fine degli anni Ottanta che si è imposto in tutto il mondo come sinonimo di una nuova filosofia del cibo, legata consapevolmente ai valori della terra. Nei suoi libri - da "Slow Food Revolution" a "Buono, pulito e giusto" - Petrini afferma la necessità di sostenere una gastronomia che punti a cibi di buona qualità, prodotti con lavorazioni e criteri che rispettino l'ambiente e le tradizioni locali, e che favoriscano la biodiversità e un'agricoltura equa e sostenibile.

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Lo scenario è meraviglioso, con Campo Canoa illuminato dagli ultimi raggi che si specchiano nelle acque del lago, è quasi ora di cena ed inizia a nascere un certo 'languorino'... Che c'è di meglio se non parlare di cibo? Ma Carlo Petrini non ha intenzione di fare solo questo. Introdotto dal presidente di Slow Food, associazione nata in Italia nel 1986 e divenuta oramai internazionale, l'autore contagia con indignazione sarcastica e a tratti feroce la platea, parlando di saperi, sapori, e rispondendo al dilagare di fast food e dell'ormai quotidiana fast life. "Buono, pulito e giusto", il suo ultimo libro, è proprio contro l'omologazione dei sapori. Salvare la biodiversità mondiale per «ricostruire il rapporto con il cibo in maniera armonica con il creato». Perché mangiare è «piena conoscenza e consapevolezza della gastronomia come scienza», esaltazione delle diversità e nello stesso tempo ritorno al sapere territoriale. È lasciar perdere una cucina che più che fusion è confusion, evitando di esportare tulipani italiani ad Amsterdam e di importare peperoni olandesi nelle terre italiane della peperonata. La discussione come al solito si accende su prezzi e credibilità: Quanto è giusto pagare per un prodotto di qualità? Quanto credito dare allo 'spadellatore' di turno che arrabatta cene al limite del possibile in televisione? Qualche critica, risate contagiose e la morale stavolta la tiro io: meglio consolarsi con una slow-cena alla mensa di via Frattini!

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