07/09/2007 - I quattro elementi del cambiamento climatico
RISCALDAMENTO GLOBALE, RISCALDAMENTO LOCALE
2007_09_07_069
2. Terra
Il cambiamento climatico irrompe quotidianamente nei nostri menù, negli armadi, sugli schermi televisivi. Dalle dinamiche atmosferiche alle secche del Po, come e quanto sono correlati i cambiamenti climatici a livello locale e globale? Ne parlano i meteorologi Luigi Mariani e Carlo Cacciamani.
Il cambiamento climatico irrompe quotidianamente nei nostri menù, negli armadi, sugli schermi televisivi. Dalle dinamiche atmosferiche alle secche del Po, come e quanto sono correlati i cambiamenti climatici a livello locale e globale? Ne parlano i meteorologi Luigi Mariani e Carlo Cacciamani.
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«Già, è vero, la Terra si sta riscaldando e tutti ci preoccupiamo. Ma il clima fluttua, non è mai stato stabile sul pianeta, nemmeno prima dell'arrivo dell'uomo. Non illudiamoci che lo debba essere ora. Chi ha detto 'natura non facit saltum' ha mentito: la natura si è sempre comportata in maniera irregolare, discontinua». Esordisce così, provocatoriamente, Luigi Mariani, docente a contratto di Agrometeorologia presso la Facoltà di Agraria di Milano e di Geografia Fisica presso il Politecnico. Una folla interessatissima riempie anche oggi il Salone Mantegnesco dell'Università: è il secondo incontro dell'itinerario sui quattro elementi del cambiamento climatico. Si parla di riscaldamento globale e locale. «Prima di imbastire qualsiasi discorso sulla Terra bisogna scomporre tutto in scale; solo così si possono comprendere i fenomeni ed adottare misure concrete che siano effettivamente utili», prosegue Mariani. «Faccio un esempio: la temperatura globale è aumentata di 0,7°C nell'ultimo secolo; se si guarda all'Europa l'aumento è di 1,5°C; se poi si considerano le sole aree urbane del continente, si parla di circa 3°C in più. Ora... pensiamo a com'era quest'anno Milano, ad agosto: una città bruciata, col cemento che si scioglieva. E ad alleggerire le cose basterebbe soltanto un po' di verde in città. Esistono evidenti contraddizioni di sistema ed è paradossale come, per risolverle, sarebbe sufficiente alle volte guardare al locale, ragionare in piccolo, anziché pensare globalmente». Se è d'accordo sulle conclusioni di Mariani, parte da diverse premesse il fisico Carlo Cacciamani, responsabile dell'Area Previsioni Meteo e Climatologia di ARPA-Servizio Idrometeorologico (ARPA-SIM), convinto che il clima segua comunque dei trend, che abbia cioè una serie di tendenze sulle quali è possibile condurre studi ed indagini. «Certo, il clima si caratterizza da sempre per una certa variabilità; ma c'è da chiedersi fino a che punto la sua mutevolezza nell'ultimo secolo non sia dovuta all'uomo, prima cha a cause naturali. La velocità con cui i mutamenti avvengono è infatti terribilmente aumentata». Parliamo del presente: stiamo assistendo ad un cambiamento climatico. Le precipitazioni, nelle nostre zone, sono divenute meno frequenti e molto più intense. La neve cade in quantità minore; i ghiacciai alpini sono in calo. Fenomeni un tempo estremi e rari si presentano ora sempre più spesso ed in maniera più violenta. Il livello dei mari s'innalza di due cm ogni anno. Insomma, se è chiaro che il clima è già cambiato e che non si riavranno più le stagioni di venti-trent'anni fa, è altrettanto evidente quanto sia necessario per l'uomo evitare di sperperare nel prossimo secolo ciò che la Terra ha costruito in quattro miliardi di anni. Gli incontri sul cambiamento climatico proseguono anche domani e domenica, sempre alle 11:15, dove si parlerà di fuoco e di acqua.