07/09/2007 - Grammatica

LA GRAMMATICA DEI MESTIERI
. Pregi, difetti e rarità delle lingue specialistiche e settoriali


2007_09_07_098
1. La grammatica dei fisici


Intervengono Antonio Speranza e Riccardo Gualdo, autore di studi sul linguaggio della fisica. 


Le diagnosi dei medici vi sembrano scritte in italiano? E le dimostrazioni di un fisico? Tra la lingua, diciamo così, quotidiana e quella che si usa in un ambito specialistico c'è una bella differenza. Il lessico diventa più preciso, e lo stesso modo di mettere insieme le frasi cambia. La lingua non sembra più la stessa. A volte però, da questi usi 'tecnici', ci guadagniamo tutti. Se vogliamo dare delle spiegazioni chiare non seguiamo l'esempio di una ricetta di cucina? E non finiamo per parlare d'amore a rima baciata come ci insegnano le canzonette più orecchiabili? Un confronto sulla lingua tra chi la usa 'per mestiere' e chi la studia per professione. 


L'evento 098 ha subito variazioni rispetto a quanto riportato sul programma. Originariamente era prevista la presenza di Giorgio Turchetti, sostituito successivamente da Antonio Speranza.
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Italiano
A Palazzo della Ragione si è svolto un interessante incontro con Antonio Speranza e Riccardo Gualdo su "La grammatica dei fisici". Diversa è infatti la lingua quotidiana e la lingua specialistica e queste differenze portano ad un ovvia difficoltà, da parte delle persone comuni, a comprendere appieno alcuni testi scientifici. La lingua dei fisici è infatti ricca di termini derivanti dal greco e dal latino, di termini di uso comune ma a cui è associato un significato diverso (la 'forza' e il 'lavoro' usati all'interno di un testo di fisica non sono certo la stessa 'forza' e lo stesso 'lavoro' che siamo abituati a pronunciare ogni giorno...) e di termini tecnici che, in questo periodo, tendono spesso all'inglesismo (ma che in futuro, anche in base a nuovi scenari internazionali, potrebbero tendere anche ad altre lingue, perché no, al cinese!). Tutto questo porta, in Italia, ad un 'analfabetismo scientifico' di certo preoccupante. Ed è quindi necessario cercare di colmare questo gap, magari chiedendo anche ai fisici, o chi per loro, di spiegare le loro scoperte nella maniera più chiara possibile, cercando di venire incontro alle esigenze sia del pubblico tecnico sia di quello comune. La difficoltà di comunicare a pubblici diversi è una sfida che tutti, soprattutto i giovani, non possono perdere. Sia nell'ambito fisico, sia in tutti gli altri ambiti, alcuni dei quali verranno discussi nei prossimi incontri. Quando, il primo giorno di lavoro, verrà chiesto loro di «calcolare il break-even point con un algoritmo in base ai dati dei nostri competitors» forse, lo capiranno da soli.

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